Università di Bergamo: 31ª in Italia
Tre gradini più su per il Sole 24 Ore

Tempo di classifiche per l’Università degli Studi di Bergamo. Come ogni anno Il Sole 24 Ore mette in fila gli atenei italiani (statali e non), sulla base di dodici indicatori.

Si parla di attrattività, sostenibilità, stage, mobilità, borse di studio, dispersione, efficacia, soddisfazione, occupazione, ricerca, fondi esterni e alta formazione. Nella classifica generale (che combina tutti gli indicatori) Bergamo si classifica al trentunesimo posto su 61, guadagnando tre posizioni rispetto all’anno scorso, ma è interessante prendere in considerazione singolarmente tutti gli indicatori.

«Il feeling generale che abbiamo - sottolinea il professor Michele Meoli, ricercatore dell’Università che fa parte di un gruppo di ricerca interno all’Università, il gruppo Here (Higher Education Research) - è positivo, perché nell’ultimo anno abbiamo guadagnato ben tre posizioni, ma siamo soddisfatti anche per quanto riguarda i risultati degli ultimi sei anni, nei quali abbiamo guadagnato otto posizioni».

L’Università quindi si posiziona circa a metà classifica, e guadagna posizioni anche per quanto riguarda la didattica dove l’anno scorso si classificava alla trentacinquesima posizione. «Tra quelli presi in considerazione dal Sole 24 Ore - continua Meoli - ci sono due indicatori dei quali, per i risultati che abbiamo ottenuto, siamo davvero molto soddisfatti: si tratta del dato che riguarda il diritto allo studio, dove a tutti gli studenti considerati idonei viene assegnato il contributo e dove ci classifichiamo alla prima posizione, e quello che riguarda l’internazionalizzazione, un tema sul quale la nostra Università ha lavorato molto».

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