Università, primo voto infruttuoso
Morzenti stravince ma non basta

Il prorettore non ha superato per meno di 8 voti il quorum richiesto nelle prime due votazioni. Staccatissimi Riva e la Molinelli.

Sono 180,2 i voti ottenuti da Remo Morzenti Pellegrini nel primo turno delle elezioni per il rettore dell’Università di Bergamo: tanti ma non bastano a vincere, perché il tetto da superare era fissato a quota 188, ovvero la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto. Si torna a votare venerdì 11 con il medesimo quorum da superare. Dietro Morzenti Pellegrini, prorettore e direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Paolo Riva con 81,3 voti e Piera Molinelli con 53,6. Sono 575 gli aventi diritto al voto per eleggere il rettore che guiderà l’Università di Bergamo.

Prime schede scrutinate, quelle dei ricercatori a tempo determinato: Morzenti Pellegrini 6 voti, Riva 1 da moltiplicare per un quoziente di 0,3. Poi gli studenti: 18 Morzenti Pellegrini, 4 Riva e 2 Molinelli, da moltiplicare per un quoziente di 0,5.Dal personale Ata (quoziente 0,2) voto molto più distribuito comprese 2 schede annullate perché recavano adesivi di Peppa Pig: 37 Morzenti Pellegrini, 35 Riva e 53 Molinelli, 10 bianche e 23 nulle. Anche tra i docenti, Morzenti Pellegrini è nettamente in testa, ma non basta: 162 voti contro i 72 di Riva e i 42 della Molinelli. .

Affluenza davvero massiccia: quasi il 100% degli studenti aventi diritto e oltre il 90% delle altre categorie, docenti in testa. Quattro le categorie di elettori, il cui voto ha appunto un peso diverso: professori, ricercatori, personale Ata e studenti. La scheda elettorale sarà una sola, con indicati i nomi dei tre candidati. Quattro le urne al seggio, una per ogni categoria di votanti.

Il quorum da raggiungere è rappresentato dalla maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto nelle prime due votazioni. Nel caso si rendesse necessaria una terza convocazione, lunedì 14 settembre, la maggioranza assoluta sarà calcolata sugli effettivi votanti. Dovesse servire un quarto e ultimo turno, il 16 settembre andranno al ballottaggio i due candidati che avranno ottenuto il maggior numero di preferenze nell’ultima votazione.

Nessun commento invece sulla rinuncia del quarto uomo da parte dei docenti in corsa. Certo l’uscita di scena di Giancarlo Maccarini determinerà uno spostamento di voti. Il professore, prorettore ai Rapporti con il personale tecnico-amministrativo, poteva contare sui consensi del suo dipartimento di appartenenza, quello di Ingegneria gestionale, che ha 45 docenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA