Vacanze, la benzina ci va di traverso
Ai distributori rincari fino all’8 per cento

A Ferragosto ecco che puntualmente sui monitor informativi dei distributori di benzina compaiono prezzi più alti rispetto alle settimane precedenti.

Col margine di differenza messo ben in evidenza, preceduto ovviamente da un segno «+» (8 per cento circa), che a non pochi automobilisti rende amara la partenza.

Amarezza che diventa ancora più aspra nel momento in cui si comprende che, nonostante il prezzo del petrolio cali, quello del carburante distribuito alle pompe aumenti. Ma come? «Colpa delle accise imposte dal governo» spiegano le compagnie petrolifere. «Colpa delle compagnie che fanno la parte del tiranno rifacendosi soprattutto sui distributori» controbattono dal Governo e i gestori delle pompe.

In ogni caso, a rimetterci sono gli automobilisti che devono fare i conti con un costo del pieno che continua a salire, inesorabile. Dunque, tutti a caccia del distributore più economico a costo di fare qualche chilometro in più o di calibrare il viaggio per incrociare proprio quella pompa di carburante servendosi anche delle numerose app e dei siti internet informativi che, negli ultimi tempi, sono nati a ripetizione per aiutare gli automobilisti a trovare il prezzo migliore nelle vicinanze.

Come va altrove: l’Italia è quintultima nella speciale classifica con un costo medio della benzina di 1,77 €/l; a ruota segue il Regno Unito (1,79 €/l), la Norvegia (1,84 €/l), i Paesi Bassi (1,86 €/l). Rallegratevi se la vostra meta sono gli Stati Uniti, dove la benzina viene erogata a 0,77 €/l (anche meno talvolta).

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