Val Calepio, abusò delle figlie minorenni
Muratore condannato a sei anni di carcere

Sei anni di reclusione: questa la richiesta di condanna con rito abbreviato davanti al giudice per l’udienza preliminare Alberto Viti fatta dal pubblico ministero Gianluigi Dettori nei confronti di un muratore di 55 anni della Val Calepio.

L’uomo, assistito dall’avvocato Francesca Longhi, è chiamato a rispondere di violenza sessuale, per aver abusato per diversi anni delle due figlie minorenni. Il gup pronuncerà la sentenza il 1° dicembre, con rito abbreviato (quello che in caso di condanna concede lo sconto di un terzo della pena). L’uomo nel frattempo si trova in carcere: era stato infatti arrestato a dicembre dell’anno scorso, dopo che i carabinieri di Sarnico lo avevano visto grazie a una telecamera nascosta mentre palpeggiava la figlia maggiore, oggi diciottenne e costituita parte civile al processo con l’avvocato Paola Borghi. Con lei anche la sorella quattordicenne, costituita attraverso la madre.

La vicenda era venuta alla luce a partire da alcuni sfoghi della figlia più piccola dell’uomo, sia su Facebook che tramite sms, con una sua insegnante: da lì, grazie a una denuncia fatta dalla scuola, i presunti abusi erano diventati oggetto di indagine e approfondimento da parte dei carabinieri. Proprio per cercare di avere riscontri certi i militari erano riusciti a installare nell’abitazione della famiglia alcune microcamere: l’obiettivo era verificare i racconti della ragazzina e, nel caso, trovare elementi concreti contro il padre. Mentre monitoravano le riprese, però, era arrivato il colpo di scena: l’uomo era stato ripreso in atteggiamenti particolari, non però con la figlia più piccola bensì con la maggiore. A quel punto i carabinieri avevano raggiunto l’abitazione, arrestandolo.

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