Variante Zogno, ritardi inevitabili
L’apertura? Se va bene solo nel 2016

Variante di Zogno, i tempi per la realizzazione si allungano inevitabilmente. E, da quanto è emerso nella Giunta provinciale di lunedì 22 settembre, è anche inutile formulare ipotesi, perché la situazione è complessa e il problema - attualmente insormontabile - sono i soldi.

Variante di Zogno, i tempi per la realizzazione si allungano inevitabilmente. E, da quanto è emerso nella Giunta provinciale di lunedì 22 settembre, è anche inutile formulare ipotesi, perché la situazione è complessa e il problema - attualmente insormontabile - sono i soldi.

È dei giorni scorsi la notizia che all’appello mancano 23,8 milioni, mica noccioline. La Provincia si è impegnata nei prossimi tre anni (bilancio 2015-2017) a reperire i fondi necessari e a sensibilizzare la Regione sul tema. Sedici milioni dovrebbe metterceli proprio la Regione, mentre a carico della Provincia ci sarebbero 7,8 milioni.

Ettore Pirovano ha spiegato il motivo del lievitare dei costi: «Dipende dalla particolare conformazione della montagna che è costituita in parte da materiale friabile, per cui sono necessari maggiori interventi allo scopo di garantire la massima sicurezza della struttura».

Pirovano nei prossimi giorni farà il punto della situazione con «Itinera», l’impresa dei lavori (che erano stati aggiudicati per 43,6 milioni), ma ritardi sono inevitabili e non sono nemmeno quantificabili. In origine la data di completamento della variante era stata fissata nel febbraio 2015, ora c’è soltanto un grosso punto di domanda. Per avere tempistiche certe bisognerà attendere gli approfondimenti del caso e le modalità con cui l’impresa intende procedere, ma è possibile che le prime auto riescano a correre lungo la nuova, attesissima arteria solo nel 2016.

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