Viaggi incubo sul treno, la lettera:
«Colpa di Trenord ma anche nostra»

«Ritardi, attese interminabili fermi nel nulla senza aria condizionata e senza avere la minima idea della ragione». Nuova lettera di una pendolare, che però segnala anche: «Bisogna denunciare anche la mancanza di rispetto che spesso molti pendolari hanno nei confronti degli altri viaggiatori».

«Leggo spesso testimonianze di pendolari che come me ogni giorno si vedono costretti a ingoiare la rabbia e portare pazienza per una situazione che ahimè rimane immutabile.

Il consueto articolo che compare sul giornale non fa altro che mettere in risalto il fatto che una delle regioni più produttive d’Italia è al tempo stesso paragonabile al terzo mondo in termini di servizi». Inizia così una nuova lettera di una nostra lettrice che segnala: «Ritardi, attese interminabili fermi nel nulla senza aria condizionata e senza avere la minima idea della ragione: questo per il semplice fatto che il capotreno o chi di dovere non si azzarda ad avvisare i poveri sventurati viaggiatori. 20 minuti di attesa che diventano un’ora».

«Mancanza di rispetto senza ombra di dubbio, ma bisogna denunciare anche la mancanza di rispetto che spesso molti pendolari hanno nei confronti degli altri viaggiatori - continua la lettrice che si firma “una pendolare bergamasca educata”-. Gente che appoggia i piedi sui sedili o che abbandona incurante rifiuti per terra e gente che addirittura si taglia le unghie comodamente seduto sul sedile senza badare ai suoi resti che vengono sparsi ovunque».

«Nausea. È questa la parola che meglio descrive il viaggio quotidiano in treno (o carro bestiame, termine più appropriato). La nostra linea è sicuramente la più bistrattata, e se un’azione decisa e congiunta da parte di tutti i pendolari è un utopia, la quotidiana maleducazione della gente che usufruisce del “servizio” non è mai giustificata».

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