«Vigili, il Comune boicotta lo sciopero»
La Cgil all’attacco sul caso Bergamo

Nuovo scontro sull’astensione dagli straordinari proclamata per il 15 marzo, giorno della sfilata di mezza Quaresima e della partita dell’Atalanta. Nel mirino del sindacato «un ordine di servizio che tenta di obbligare i lavoratori ad essere presenti ugualmente».

«Le Rappresentanze sindacali unitarie del Comune di Bergamo hanno proclamato la mobilitazione nel rispetto della procedura e dei limiti previsti dalla legge 146/1990 – scrive la Cgil dei Bergamo in una nota diffusa nel pomeriggio del 12 marzo – ma il comandate del Corpo di Polizia ha risposto con un ordine di servizio col quale si dispone la presenza in servizio dalle 12,45 alle 19,15 di un certo numero di dipendenti».

«Si tratta di un ordine di servizio illegittimo, volto ad impedire l’iniziativa a tutela dei diritti dei lavoratori della Rsu e delle organizzazioni sindacali che la costituiscono, effettuato nel più completo dispregio della loro immagine e delle loro prerogative» commenta Gian Marco Brumana, segretario generale provinciale della Fp-Cgil. «Quando, il 2 marzo scorso, la Commissione di garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali ha deciso di considerare una “forma di lotta” l’anomalo tasso di assenze verificatosi il 31 dicembre tra il personale della Polizia locale di Roma (facendo scattare dunque una sanzione), noi abbiamo condiviso nei principi la “condanna” dell’accaduto. Ma l’ordine di servizio deciso dal comandate del Corpo di Polizia di Bergamo davvero ci sorprende: per noi è un comportamento scorretto volto ad impedire una libertà costituzionalmente garantita. Saremmo curiosi di sapere cosa pensa nel merito l’assessore alla sicurezza e protezione civile, avvocato Sergio Gandi».

«Ricordiamo – conclude la nota – che il personale della Polizia locale del Comune di Bergamo rivendica anche per i turnisti il riconoscimento del diritto di fruire del riposo nelle festività infrasettimanali o, quantomeno, la possibilità di fruire di tale riposo in data diversa nel caso in cui ricorrano improrogabili esigenze di servizio. Dunque di non essere costretti a lavorare più di chi presta la propria opera a giornata. Nel 2014 il personale turnista ha dovuto lavorare 11 giorni in più di chi ha lavorato a giornata».

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