«Vittime di troppi individualismi»
La lettera pastorale del vescovo

L’Eucaristia al centro della vita della comunità e la comunità che dall’Eucaristia prende forma e volto. È il cuore della lettera pastorale «Donne e uomini capaci di Eucaristia» che venerdì sera 19 settembre, durante l’Assemblea diocesana, il vescovo monsignor Francesco Beschi ha affidato alle parrocchie.

L’Eucaristia al centro della vita della comunità e la comunità che dall’Eucaristia prende forma e volto. È il cuore della lettera pastorale «Donne e uomini capaci di Eucaristia» che venerdì sera 19 settembre, durante l’Assemblea diocesana, il vescovo monsignor Francesco Beschi ha affidato alle parrocchie.

La sua profonda e appassionata presentazione della lettera ha richiamato le comunità alla loro vocazione preminente, quella di mettere Dio al centro delle celebrazioni, dei cammini, delle proposte pastorali. Prendendo la parola, in piedi davanti all’assemblea, ha illustrato le motivazioni che hanno spinto a centrare il tema di questo anno pastorale sull’Eucaristia.

«Nelle celebrazioni che presiedo nelle diverse parrocchie - ha commentato -, quello che mi accompagna sempre è il sentimento di stupore e di meraviglia, la consapevolezza della novità, che non si esaurisce mai, di quello che sto celebrando».

Il vescovo ha sottolineato come spesso però si evidenzi una distanza fra l’Eucaristia e la vita quotidiana. «Quello che le lega non è un ponte costruito da noi e dai nostri ragionamenti o dalla nostra coerenza, ma è la fede e lo stupore. Questa distanza la supera Dio». Ha delineato anche i rischi di un frequente individualismo che, oltre a penetrare i tanti aspetti della nostra vita, si insinua anche nella nostra relazione con Dio. «La nostra relazione intima con Dio prende bellezza nella misura in cui in questa relazione ci sta il mondo».

Leggi di più su L’Eco di Bergamo del 20 settembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA