Voli notturni, via libera del Tar
Accolto il ricorso di Venezia

Voli notturni? Si può. Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso di Save, la società che gestisce l’aeroporto di Venezia e ha dichiarato illegittimo e nullo il decreto 476 della presidenza del Consiglio dei ministri che nel 1999 aveva vietato i voli notturni negli aeroporti civili dalle 23 alle 6 del mattino dopo.

La sentenza è stata depositata lo scorso 1° ottobre, e i giudici spiegano che «il decreto impugnato va considerato nullo per «eccesso di potere e violazione del principio del giusto provvedimento e difetto di istruttoria». Questo vuol dire che, secondo i giudici amministrativi, il divieto del governo era stato stabilito per tutti gli aeroporti, senza circostanziarlo .

In sostanza, scrivono i giudici, non si sarebbero tenute «in considerazione le singole situazioni di effettivo inquinamento acustico e di effettivo danno o pericolo per la salute e l’interesse ambientale protetto, da accertare con un apposito procedimento, non essendo conforme alle leggi e al principio costituzionale di libera circolazione delle merci e persone l’imposizione di un divieto indiscriminato di volo notturno esteso a realtà territoriali e ambientali omogenee».

Ovvero è stata scelta la strada di un divieto in via preventiva senza tenere conto della sussistenza o meno di reali situazioni di inquinamento acustico, a prescindere direbbe Totò. E i giudici ricordano come «la direttiva 2002/30 Ce dell’Europa e il decreto legge 13/2005 prevedono che le restrizioni operative sul traffico aereo arrivino solo dopo aver verificato l’impraticabilità di altre soluzioni di contenimento acustico».

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