Yousef, lettera dal Comune di Cologne
«Abbiamo agito nel rispetto delle norme»

Il comunicato della Giunta di Cologne (Brescia): «Siamo fortemente addolorati per la triste vicenda che ci vede coinvolti e molto dispiaciuti per la strumentalizzazione che da più parti viene fatta».

«Quel che è certo - prosegue la nota trasmessa dal sindaco Carlo Chiari e dai suoi assessori - è che la tragicità della notizia non ha potuto esimerci da un’attenta valutazione dei presupposti necessari per l’impiego di fondi pubblici. In data 26 novembre 2014 l’assistente sociale, signora Salvi, dell’Azienda ospedaliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo comunicava ai Servizi sociali del Comune di Cologne la necessità di sostenere le spese funerarie per la tumulazione della salma del piccolo Yousef. Tempestivamente, il Servizio sociale del Comune di Cologne contattava, con qualche difficoltà, la madre, sino ad allora sconosciuta all’ufficio, al fine di istruire una pratica di sostegno per famiglie in condizioni di fragilità, non esistendo presso il Comune di Cologne la figura del “funerale di povertà”».

«La signora si recava quindi presso gli uffici comunali - prosegue il Comune – in data 11 dicembre 2014 ove le veniva no richiesti i dati necessari all’istruzione della pratica: i dati reddituali relativi alla stessa e al padre del bambino, nonché la documentazione e quantificazione relativa alle spese da sostenere. La madre forniva esclusivamente i dati relativi alla propria situazione economica: proprietaria dell’immobile in cui risiede, disoccupata da marzo 2014, da quando percepisce assegno di disoccupazione; non presentava i dati relativi alla situazione reddituale del padre del bambino e nemmeno quantificava e/o forniva alcuna documentazione relativa alle spese funerarie».

«Nell’impossibilità di contattare la signora - conclude la nota - resasi irreperibile, il Servizio sociale del Comune di Cologne procedeva ad istruire la pratica che si concludeva con l’erogazione del buono di 250 euro. Riteniamo con ciò di aver chiarito la nostra posizione, che si colloca nel pieno rispetto della normativa a cui tutti siamo soggetti, senza distinzione alcuna. Concludiamo ribadendo la nostra vicinanza morale ai genitori del piccolo Yousef a cui va tutto il nostro cordoglio».

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