Zenoni e la Ztl: la città era accessibile
Confesercenti: «Scelta intempestiva»

L’assessore alla Mobilità ha affidato al suo blog una riflessione sugli effetti della Ztl e e le polemiche che ne sono seguite dopo il centro semivuoto di domenica.

«La Ztl festiva natalizia nel centro di Bergamo ha fatto molto discutere. Inevitabile, credo, visto che ogni qual volta si parla di mobilità pare che si muovano le coscienze più profonde degli esseri umani. Il «centro chiuso» è stato additato settimana scorsa come la causa della congestione del traffico. Questa settimana invece lo stesso provvedimento è la causa del calo di persone. Ho come l’impressione che serva sempre un capro espiatorio per spiegare i mali del nostro tempo» scrive l’assessore.

«Per altro, facile dire “centro chiuso”. Abbiamo deciso di chiudere 200 metri di strada. Certo, non una strada qualunque, visto che si tratta di Viale Roma, ma pur sempre 200 metri di strada restano. Solo a Bergamo una chiusura di queste limitate dimensioni si trasforma in una rivoluzione. Tutta la città era infatti accessibile, tutti i parcheggi intorno al centro aperti e raggiungibili. Gli unici posti auto cancellati sono stati i 20 davanti al Comune».

«Si tratta, per altro, di una chiusura prevista proprio nel Piano Urbano del Traffico approvato dal centrodestra, laddove, a pagina 35 del documento si dice esplicitamente che tali chiusura serviranno per periodi particolari, tra cui quello natalizio. Fanno sorridere le vibranti proteste della Lega e di altri esponenti dell’opposizione, ovvero di coloro che hanno approvato il Put in vigore».

«Se questa domenica hanno “vinto” i centri commerciali è solo perché la pioggia e 6 gradi centigradi non hanno determinato le condizioni ideali per passeggiare. Mi pare che l’effetto Ztl sia molto sopravvalutato (strumentalmente) da parte dei sui detrattori. In primis perché gente in giro c’era, come dimostrano alcune foto pubblicate sul web. Inoltre, una piccola ricognizione degli anni passati mi ha permesso di osservare che ogni anno il 9 dicembre i giornali segnalano il traffico impazzito per l’Immacolata (con relativo serpentone di auto e smog lungo il viale) e ogni anno le altre domeniche di dicembre segnalano al contrario gli affari sotto tono. È’ un copione già visto, all’interno del quale la Ztl non è che una comparsa».

«Una comparsa importante, però. Una comparsa che afferma la volontà di voler affrontare nei fatti, e non solo a parole, le sfide annunciate in campagna elettorale per una città meno automobilistica e più accogliente per pedoni e biciclette. Idee per migliorare? Tante. In primis, quella di ripartire dalle relazione con i commercianti. Sono forse i più delusi dalla Ztl. Accetto le loro critiche e non cancello l’auspicio che anche con loro si possano fare ragionamenti interessanti per il futuro. Inoltre, continuare sulla strada della comunicazione con i cittadini, migliorando l’indirizzamento ai parcheggi e segnalando l’interscambio con i mezzi pubblici».

«Dispiaceri? Uno solo. Non è mio costume parlare di quello che scrive la stampa, la quale fa sempre il suo mestiere. Mi dispiace solo che alcuni articoli abbiano creato tutta questa aspettativa/agitazione intorno alle chiusure domenicali, un’agitazione che forse ha spaventato alcuni dei potenziali visitatori del centro. Capisco anche come i giornalisti si trovino in una situazione nuova, ovvero quella di valutare alcune scelte concrete dopo anni di parole su quanto sarebbe bello immaginare una città diversa».

Ma i commercianti confermano le proprie perplessità, come si evince nel comunicato stampa di Giacomo Salvi, direttore Confesercenti: «Favorire la pedonalizzazione del centro è giusto, ma bisogna evitare mosse intempestive ed estemporanee che finiscano con il danneggiare i commercianti proprio nel momento più importante dell’anno. Le sperimentazioni vanno precedute da scelte ponderate e possibilmente condivise. Prima di adottare provvedimenti di questo tipo sarebbe opportuno consultare le associazioni di categoria, costantemente impegnate nel creare le condizioni favorevoli al commercio».

La decisione, oltre che infelice, è stata accompagnata da indicazioni inopportune. Sono del tutto mancate, invece, altre misure che sarebbero state necessarie. «Forse non era quello il tratto di strada da chiudere. A nostro avviso, poi, è stato un errore scrivere sui tabelloni luminosi all’ingresso della città che il centro era chiuso. Ciò non ha fatto altro che deviare il flusso automobilistico verso le grandi strutture commerciali esterne alla città. Sarebbe stato meglio indicare dove era possibile lasciare l’auto, magari prevedendo un servizio navetta. Ben vengano le sperimentazioni, a patto però che siano accompagnate da interventi di più ampio respiro, che promuovano la mobilità alternativa e l’uso dei mezzi pubblici. Necessario anche aumentare la disponibilità delle aree di sosta attorno alle vie centrali e segnalarle in modo chiaro».

Sarebbe però sbagliato ritenere che la Ztl allargata sia la causa di tutti i mali: la giornata di domenica ha confermato, se mai ce n’era bisogno, che il centro cittadino deve ritrovare il suo fascino per vincere la concorrenza dei grandi shopping center.«Bisogna riempire il centro di nuovi contenuti, i bergamaschi devono ritrovare il piacere di passeggiare nel loro salotto urbano – conclude Salvi - Occorre pensare a iniziative ed eventi diffusi, sulla scia di quanto intrapreso in occasione delle notti bianche del giovedì. Si tratta insomma di creare una cornice all’interno della quale i commercianti possano aumentare sia la quantità che la qualità dell’offerta. Ed è più che mai urgente mettere a punto un nuovo modello di mobilità, che risolva il problema del traffico e dell’accesso al centro. Limitarsi a chiudere 200 metri di strada, come si è visto, provoca più danni che benefici».

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