Ardesio, il vino batte la pioggia
L’Eco Café: un Caimano allo stand

L’acqua, o meglio la pioggia, ci ha provato in ogni modo, ma non c’è stato verso: Ardesio ha comunque brindato con soddisfazione alla decima edizione di Ardesio Divino. La giornata conclusiva di domenica si è aperta fra nubi basse e pioggia fitta.

L’acqua, o meglio la pioggia, ci ha provato in ogni modo, ma non c’è stato verso: Ardesio ha comunque brindato con soddisfazione alla decima edizione di Ardesio Divino.

La giornata conclusiva di domenica si è aperta fra nubi basse e pioggia fitta, che hanno se possibile moltiplicato motivazione ed entusiasmo dei volontari per dare corso al preventivato «piano B»: trasloco degli stand nell’ampio palazzetto dello sport comunale, con ampio salone per i 40 espositori vinicoli e sala riservata per la ventina di espositori food.

Programma musicale giocoforza annullato, ma nessuna frenesia: i ragazzi guidati dal presidente Simone Bonetti hanno allestito una vera e propria Fiera, con il plauso unanime di visitatori ed espositori.

Mentre lo staff di Alessandro Maninetti (per tutti qui ad Ardesio «il Caimano») era impegnatissimo ad assicurare le dotazioni di servizio anche allo stand de L’Eco Café, molti si chiedevano se improvvisamente non si fosse stati catapultati in un bellissimo mercatino natalizio, tanto da far ipotizzare un’edizione invernale di Ardesio DiVino.

La pioggia (che ha fatto ripiegare in oratorio anche la festa alpina prevista in Brater) non intacca le note positive dei commercianti, nonostante il «buco» domenicale. «Ardesio DiVino o la Fiera delle Capre – spiega Mariateresa Bigoni, che gestisce con il fratello Tiziano l’omonima pasticceria – creano opportunità di lavoro e rendono vivace il paese. Ce n’è assolutamente bisogno: sono tempi grami e possiamo mantenere attivo il negozio grazie alla conduzione familiare e al fatto che siamo in ambienti di proprietà».

I Bigoni, attivi da ormai 47 anni, vantano una tradizione di famiglia: mamma Elisabetta e papà Vittorio seguivano, sempre in via Duca d’Aosta, un altro negozio ora guidato dalla «Cechi» (al secolo Adriana Valli). In paese è una vera e propria istituzione e nel 2015 taglierà il mezzo secolo di attività.

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