La Cgil sulla chiusura dell'Atu:
«Nessuno comunicazione al sindacato»

«Nessuna comunicazione ufficiale al sindacato, ma solo alcune dichiarazioni apparse sul maggior quotidiano locale: ancora non si sa quale tipo di procedura sarà aperta per i 14 lavoratori della filiale di Curno della multinazionale tedesca Atu, che ha annunciato di voler chiudere l’autofficina orobica. Stesso destino sembra profilarsi anche per le autofficine di Verona, Bologna, Ferrara, Modena, Torino. In totale, 73 dipendenti a rischio». Lo dice la Filcams Cgil di Bergamo in un comunicato stampa.

«Prima ancora di inviare a noi l’apertura di una qualsiasi procedura, il Consiglio di Amministrazione a mezzo stampa ha informato della volontà di chiudere una serie di filiali» ha detto Roberto Rossi, segretario generale provinciale Filcams-Cgil di Bergamo. «Si tratta di un comportamento inusuale e poco rispettoso del ruolo delle parti sociali. Ci sembra che il confronto sia cominciato col piede sbagliato. Al di là dei modi della società tedesca, la preoccupazione vera è per il rischio di perdere nuovi posti di lavoro sul nostro territorio».

Per lunedì prossimo, 23 novembre, dalle 17 alle 19.30 è già prevista un’assemblea dei lavoratori. «In quell’occasione - conclude Rossi - ci riserviamo di decidere ed organizzare forme di mobilitazione in risposta all’intenzione di chiudere».

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