Lavoratori postali, cartai e grafici
Slc conferma Marcello Bertazzoni

Con 30 voti favorevoli su 33 votanti (1 no e due astenuti) il nuovo comitato direttivo uscito dal quarto congresso provinciale della Slc-Cgil ha confermato Marcello Bertazzoni, 47 anni di a Treviolo, alla guida del sindacato di categoria dei postali, cartai, grafici e delle comunicazioni.

Per prima del congresso di ogg nelle scorse settimane si sono svolte 67 assemblee a cui hanno partecipato 919 iscritti che hanno espresso il loro voto: hanno votato per la mozione 1 “I diritti e il lavoro  oltre la crisi”  in 754 iscritti (pari al 83,2%), mentre hanno votato per la mozione 2 “La CGIL che vogliamo” in 152 (pari al 16,8%).

Bertazzoni ha parlato del «ridimensionamento del settore cartario, che nella nostra provincia ha avuto ripercussioni pesanti con la chiusura della Smi di  San Giovanni Bianco e la chiusura della divisione fabbricazione della carta alla Pigna di Alzano. La crisi ha anche fatto sentire i suoi colpi nei gruppi industriali grafici tra i più importanti in Lombardia e in Italia, presenti proprio in bergamasca come  il Gruppo Tedesco Bertelsman (libri e riviste) e il Gruppo Lediberg (primo produttore europeo di agende) oltre che dentro ad una serie di piccole e medie aziende. A fronte di queste difficoltà, esiste la necessità di una riforma complessiva della legge sull'Editoria, che deve riguardare l'intero comparto, dalla produzione della carta alla rete di vendita  e non può essere scollegata dalla riforma della comunicazione e dell'emittenza, considerando che i grandi gruppi industriali oramai interagiscono nelle tre direttrici, stampa, remittenza/radiofonia e internet, avendo come fonte primaria di finanziamento il mercato pubblicitario».

Parlando di telecomunicazioni, il segretario Slc spiega come «in questi ultimi anni nel settore è finita l'espansione indotta dalla fine del monopolio dell'ex azienda di Stato.  La competitività tra operatori ormai avviene in un mercato in cui i volumi di fatturato sono saturi sia nella telefonia fissa che in quella mobile. Ne consegue che la scelta dei grandi gruppi è quella della riduzione dei prezzi e delle tariffe, comprimendo i costi attraverso processi di esternalizzazione, ricetta Wind e Vodafone. Per Telecom, oltre alla esternalizzazioni assistiamo anche all' avvio di procedure di licenziamento. L'Italia verrebbe così espropriata di un' azienda che opera nel sistema globale, con il risultato di trovarsi appiedata da una compagnia telefonica di natura locale nel sistema strategico delle telecomunicazioni».

Sul fronte delle Poste, Bertazzoni spiega come «l'anno appena iniziato sarà sicuramente decisivo: infatti si va verso la liberalizzazione del settore dal 1° gennaio 2011. Poste Italiane ha presentato un piano di riorganizzazione del recapito e della logistica che prevede una riduzione di più di 11.000 unità ed un piano di incentivazioni volontarie, che riguarda tutti settori, con almeno 3000 uscite nel corso del 2010, mentre nel corso del 2009 è stata attuata una razionalizzazione di una serie di servizi risolta con la mobilità interna di più di mille risorse».

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