Niente crisi per bar e tabacchi
La febbre del gioco salva il mercato

La crisi immobiliare c'è, ma non per tutti. È il caso di bar, tabaccherie e ricevitorie, tutti quegli esercizi commerciali dove si gioca alle lotterie e si distribuiscono i «gratta e vinci», le uniche - o quasi -  che hanno registrato aumenti di fatturato: in tempi di crisi, si sà, le speranze in una vincita al gioco crescono a dismisura.

I dati del mercato si possono trovare su «Case & Terreni», tuttora in vendita nelle edicole con «L'Eco di Bergamo». «Oggi il mercato delle attività commerciali al 99% è fatto da bar e tabaccherie – spiega Luciano Patelli, presidente Fimaa-Ascom e socio Appe-Confedilizia – anche se una leggera ripresa c'è anche nei locali per la ristorazione, un segmento di mercato che ha molto sofferto la crisi».

«È vero che anche per i bar e bar tabacchi c'è stato un ridimensionamento dei prezzi che a partire da settembre del 2009 ha oscillato tra il 20 e il 30%, ma adesso che i valori si sono assestati il mercato registra movimenti interessanti sia perché i prezzi sono più bassi sia perché offrono una certezza negli utili».

Per quanto riguarda i valori per un bar si può andare dai 75-80 mila euro fino al milione di euro, naturalmente per bar con utili di un certo livello, per un bar tabacchi le cifre vanno dai 220-250 mila euro fino ai 6-700 mila euro, mentre per i tabacchi la richiesta va da un minimo di 130-150 mila euro fino a 400mila euro. Valori questi che non si differenziano tra città e provincia.

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