Tassa sui rifiuti, stangata in vista
per famiglie e commercianti

Aumenti in vista per le tariffe della tassa d'igiene ambientale. I cittadini e i commercianti di Bergamo dovranno infatti mettere mano al portafoglio. Le famiglie dovranno far fronte ad un incremento delle tariffe dell'1,5%, mentre le attività commerciali non potranno più scaricare l'Iva. Nel primo caso si tratta di un aumento contrattuale: previsto cioè dagli accordi tra A2A e Palafrizzoni. Nel secondo, delle conseguenze della sentenza 238 del 14 luglio 2009 della Corte Costituzionale che ha stabilito come la Tia non possa essere inquadrata tra le entrate non tributarie. Di conseguenza la fatturazione non potrà essere più gestita da Aprica (società per l'igiene urbana del gruppo A2A) ma da Palafrizzoni, che nel conto presentato dalla multiutility per il servizio si è dovuta pure fare carico del 10 per cento di Iva.

La novità è inserita nel bilancio preventivo 2010 che lunedì ha iniziato il suo iter in 1ª Commissione. La questione è stata sollevata da Elena Carnevali (Pd) e confermata senza particolari difficoltà da Enrico Facoetti, assessore al Bilancio: «È una conseguenza della sentenza, e non riguarda solo Bergamo, ma tutte le città italiane». Ma i commercianti «non potranno più scaricare l'Iva...» replica la Carnevali, «Non dipende da noi», la controreplica di Facoetti.

Fatto sta che per i commercianti (e le attività produttive in generale) non si annunciano tempi facili, anche se per quel che riguarda l'occupazione del suolo pubblico potrebbero esserci buone nuove a breve. Molto a breve: «Se la documentazione con le eventuali modifiche non arriva entro martedì non ci sarà tempo per discuterne in 1ª Commissione giovedì» sentenzia la Carnevali. Quindi il tempo stringe davvero, perché nel frattempo la delibera di Giunta che aumentava i canoni di occupazione è sospesa nel Consiglio comunale di giovedì scorso per decisione della maggioranza: ma non ritirata, e la questione ha il suo peso, in quanto il documento è parte integrante del bilancio 2010.

Bilancio illustrato da Facoetti in tandem con la dirigente Elena Pasini: i termini sono ormai arcinoti, un preventivo decisamente prudente che prevede un taglio di 5 punti percentuali dei budget degli assessorati «tranne i Servizi sociali e la Sicurezza» precisa Facoetti. Ma anche un bilancio stretto tra la necessità di un equilibrio (raggiunto intorno a quota 225 milioni) e i vincoli sempre più stringenti del Patto di stabilità.

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