Zingonia, presidio alla Pansac:
440 esuberi, chiusura di 4 siti

Ancora acque agitate alla Pansac. Giovedì 6 maggio i sindacati hanno organizzato un presidio davanti ai cancelli dello stabilimento di Zingonia, dalle 14 alle 16, in concomitanza con la riunione che l'amministratore delegato dell'azienda, Gandolfi, avrà con le banche. Gandolfi ha presentato ai sindacati il piano industriale di massima, partendo dai dati storici del gruppo, che hanno visto la produzione calare dalle 132000 tonnellate di prodotto del 2007 alle 42000 previste per il 2010.

«Le prospettive per gli anni futuri - recita una nota della Cisl - immaginano una risalita dei volumi, fino a arrivare alle 78 mila tonnellate del 2012. Questo, però, con il “sacrificio” di 440 dipendenti e la chiusura degli stabilimenti di Portogruaro e Ravenna e i centri amministrativi di Milano e Mantova. Resteranno attivi solo Mira, Zingonia e Marghera con grossi tagli occupazionali».

«Il sindacato si è dichiarato contrario a questo progetto – dice Luciano Bartolommei della FEMCA CISL -, in quanto sarebbe un suicidio per la stabilità dell' azienda e dei lavoratori. Aspettiamo di vedere le mosse di Gandolfi dopo l'incontro con le banche. Se fa proposte diverse le valuteremo al tavolo, se vuole aprire la mobilità su questi dati sarà guerra alla Pansac».

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