Ex Legler, sfuma la vendita
Si va verso una nuova asta

Si dovrà rifare l'asta per l'affidamento degli impianti tessili della Legler. È il risultato deludente (anche se vi sarebbe una nuova prospettiva di vendita) dell'incontro di venerdì mattina a Roma al ministero dello Sviluppo economico per la cessione della Legler.

Il Commissario straordinario ha comunicato che l'asta internazionale non si è conclusa positivamente. La proposta della Clivati per l'acquisto dello stabilimento di Ottana per 700 mila euro non è stata ritenuta congrua, mentre i russi della Kord, non presenti a Roma, non hanno versato la cauzione, per cui la loro proposta è decaduta.

Lo stesso commissario Rimini ha precisato che a questo punto due sono le soluzioni possibili: il fallimento o una nuova asta internazionale.

Il nuovo bando chiederà la vendita anche frazionata dei quattro stabilimenti (tre in Sardegna ed uno a Ponte san Pietro) e garantirà i 600 lavoratori che potranno beneficiare delle normative per loro favorevoli. La procedura dovrebbe concludersi entro la metà di agosto non penalizzando gli operai in cassa integrazione.

Nel frattempo da Cgil, Cisl e Uil, seduti stamani al tavolo, viene la richiesta di un intervento dei Governi nazionale e regionale per l'esercizio di una decisiva mediazione istituzionale che possa chiudere una partita industriale dai forti connotati sociali.

Un'interrogazione urgente sulla «gravissima situazione che si sta determinando a seguito del preannunciato ritiro del Gruppo russo Kord dall'acquisizione della Legler Spa», è stata presentata dai parlamentari sardi del Pd al Ministro dello Sviluppo Economico.
«La decisione del gruppo tessile russo - sostengono gli onorevoli Fadda, Calvisi, Farina Coscioni, Melis, Marrocu, Parisi, Pes, Schirru e Soro - determina l'incertezza del futuro della Legler e conseguentemente accentua la drammatica situazione economica e sociale di tutto il territorio nuorese dove l'intero comparto industriale è allo stremo e vive momenti di criticità senza precedenti».

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