Indesit, documento unitario:
chiesta la continuità aziendale

La giornata di mobilitazione dei lavoratori della Indesit - che hanno manifestato bloccando le vie di Bergamo (i dettagli nell'allegato) - ha portato alla firma di un documento congiunto di impegno a sostegno della continuità aziendale e della difesa dell'occupazione.

Il documento - che è pubblicato qui a fianco negli allegati - è stato firmato da: Savino Pezzotta Udc, Gabriele Sola Idv, Valerio Bettoni Udc, Maurizio Martina Pd, Antonio Misiani Pd, Gregorio Fontana Pdl, Daniele Belotti Lega Nord, Giacomo Stucchi Lega Nord, Giovanni Sanga Pd, Alessandra Gallone Pdl, Carolina Lussana Lega Nord, Marcello Raimondi Pdl, Chiara Cremonesi di Sinistra e Libertà, Mario Barboni Pd.

Fuori dall'ex Borsa Merci c'erano i campanacci e il blocco del centro per la protesta dei lavoratori. Dentro invece le parole, gli impegni richiesti e quelli presi: qui, per la cui sopravvivenza dell'azienda, le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil, insieme all'assessorato al Lavoro della Provincia di Bergamo, avevano organizzato un incontro, invitando tutti i parlamentari e i consiglieri regionali del territorio bergamasco.

L'obiettivo dell'incontro era quello di fare il punto sulla situazione dello stabilimento di Brembate che il gruppo ha annunciato di volere chiudere, col rischio di lasciare a casa i 430 lavoratori e, si stima, altri 300 dell'indotto. Come previsto, oggi si è arrivati a sottoscrivere

Un lavoratore, Roberto Mazzoleni, da 35 anni in Indesit, ha preso la parola durante l'incontro e ha rivolto ai politici un accorato appello di aiuto per evitare che 432 lavoratori perdano il posto: «Lo sapete meglio di me - ha detto - se la Indesit chiude non troveremo più nessuna occupazione». Il suo intervento nel video allegato.

I commenti
«Non accettiamo la chiusura semplicemente perchè sappiamo che la Indesit è ancora oggi un'azienda che rende, anche a Brembate Sopra»: così Ferdinando Uliano, segretario dei metalmeccanici Cisl di Bergamo, ha aperto l'incontro alla Borsa Merci. «Anche per questo – ha dichiarato al termine dell'incontro - abbiamo chiesto  con forza la presenza dei politici eletti nel nostro territorio, per fare fronte comune, per passare dalla solidarietà ai fatti contro l'ipotesi di chiusura. Chiediamo l'impegno di tutti per far cambiare posizione all'azienda. La firma incondizionata di tutti i politici presenti al documento che abiamo presentato ci da una nuova forza per affrontare i prossimi delicati impegni. Ora ci aspettiamo che Indesit non si presenti all'incontro al ministero solo per “pura cortesia istituzionale”, come aveva dichiarato, ma che da quella occasione possa partire una vera e fattiva collaborazione».

«Voglio ringraziare tutte le lavoratrici e i lavoratori dell'Indesit e di altre aziende bergamasche che hanno partecipato alla manifestazione di oggi a sostegno delle richieste del sindacato per evitare la chiusura dello stabilimento di Brembate - ha detto Luigi Bresciani, segretario generale provinciale della Cgil di Bergamo -. La riunione con i parlamentari e i consiglieri regionali bergamaschi è riuscita. Tutti si sono impegnati a lavorare per impedire la chiusura dello stabilimento sottoscrivendo il documento unitario di Cgil, Cisl e Uil. Dalle parole però chiediamo si passi ai fatti. Verificheremo a ottobre gli impegni del Governo. È chiaro comunque che se nulla cambierà sul fronte della Indesit, ma anche delle altre fabbriche in difficoltà, non escludiamo la necessità di arrivare ad una mobilitazione unitaria più generale in tutta la provincia di Bergamo».

«La decisa presenza dei lavoratori alla manifestazione di oggi chiede a tutti e in particolare ai parlamentari bergamaschi un impegno forte ed esplicito per far cambiare idea alla Indesit - aggiunge Mirco Rota, segretario generale provinciale della Fiom -. Non è possibile rassegnarci alla chiusura dell'azienda e per questo ci aspettiamo a partire dal prossimo incontro al ministero delle Attività Produttive fissato per giovedì 15 luglio un sostegno alla nostra proposta: 12 mesi di cassa integrazione speciale e nello stesso periodo la possibilità di condurre una vera trattativa che individui soluzioni alternative alla chiusura».

«L'unità d'intenti emersa dall'incontro con i politici bergamaschi - ha dichiarato il segretario provinciale della Uilm, Angelo Nozza, al termine del vertice - è un segnale positivo in una vertenza, come quella relativa alla prospettata chiusura dell'stabilimento Indesit di Brembate Sopra, che sta dimostrando l'assoluta chiusura dell'azienda verso ipotesi alternative, e del tutto praticabili, ipotizzate dai sindacati. Le dichiarazioni degli esponenti istituzionali orobici, pienamente in linea peraltro con quelle già ascoltate in altre sedi nelle ultime settimane, dimostrano la determinazione a fare squadra per scongiurare un'ipotesi le cui ripercussioni sul tessuto sociale ed occupazionale del nostro territorio sarebbero potenzialmente gravissime»

«Ora ci attendiamo dall'azienda un'assunzione di responsabilità - ha aggiunto Nozza - perché non si possono liquidare 430 posti di lavoro pensando di potersene lavare le mani. L'impegno dei politici è però fondamentale per dare a noi la forza di portare avanti le rivendicazioni legittime e ai lavoratori, che stamattina hanno attraversato in corteo le strade di Bergamo, far sentire la solidarietà del territorio».

«È stato un momento positivo - ha dichiarato Matteo Rossi, consigliere provinciale del Pd - per tenere alta l'attenzione sul tema della Indesit che colpisce tutto il territorio bergamasco, in particolare quello dell'Isola. È importante che tutta la politica bergamasca sappia fare squadra, e che nessuno alzi bandiera bianca prima che questa battaglia non sia stata fatta fino in fondo. Esprimo la mia adesione al documento sottoposto da Cgil, Cisl, Uil ai politici bergamaschi, in particolare sottoscrivo l'idea di un nuovo piano industriale che preveda il rilancio del sito di Brembate. In Provincia siamo pronti a dare il massimo sostegno al lavoro dell'assessore Zucchi, ma chiediamo che il milione di euro previsto nel bilancio provinciale e destinato alle famiglie colpite dalla crisi  sia erogato al più presto, e che i criteri di suddivisione delle risorse tengano conto di quelle realtà territoriali, come l'Isola, maggiormente colpite dalla crisi. Ai sindaci e alle amministrazioni comunali dell'Isola bergamasca chiediamo un intervento straordinario a sostegno delle decine di famiglie del territorio colpite da questa situazione».

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