Cisano, delegato Fiom licenziato
Il sindacato: Intervenga il prefetto

E' scontro aperto tra l'azienda Bodega di Cisano Bergamasco e la Fiom in merito alla vicenda riguardante la morte di un operaio in fabbrica, il licenziamento di un delegato del sindacato Fiom-Cgil, la sospensione per tre giorni di altri due operai. Tutto ha avuto inizio il 7 luglio: Francesco Perego, 58 anni, operaio del reparto magazzino, è colpito da infarto e muore nello stabilimento di Ca' de' Volpi. Il giorno dopo Davide Rossi, 40 anni, dipendente da 20 anni dell'azienda e delegato Rsu della Fiom, assieme al rappresentante della sicurezza e ad un altro operaio si recano nel reparto dove è avvenuto il decesso di Perego e parlano con la responsabile del magazzino.

Le versioni di Fiom e azienda divergono: secondo il sindacato Rossi, assentandosi dal lavoro, dietro permesso del suo caporeparto, si è limitato a chiedere informazioni sulle modalità in cui è avvenuta la morte di Perego.
Per il direttore generale della Bodega, Marco Del Gracco, si è trattato di un «blitz» con «comportamento minaccioso e insultante». Da qui il licenziamento. La Fiom non ci sta e contesta il provvedimento: «È inaccettabile e gravissimo che un delegato sindacale venga licenziato perché, in permesso sindacale, chiede informazioni sulla morte di un suo collega». Lunedì 26 presidio e assemblee alla Bodega. «Ci rivolgeremo anche al prefetto di Bergamo perché il licenziamento venga ritirato. Altrimenti avvieremo le iniziative legali», ha detto il segretario Fiom Mirco Rota.

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