Indesit, intesa soddisfacente
Nuovo incontro martedì 7

E' stato redatto la notte tra mercoledì e giovedì al Ministero dello Sviluppo economico, un «verbale d'incontro condiviso» tra Indesit e sindacati per il consolidamento della presenza industriale Indesit in Italia.

E' stato redatto la notte tra mercoledì e giovedì al Ministero dello Sviluppo economico, un «verbale d'incontro condiviso» tra Indesit e sindacati per il consolidamento della presenza industriale Indesit in Italia, con l'impegno dell'azienda a tutelare i 510 lavoratori coinvolti dal riassetto attraverso un ampio e innovativo piano sociale.

«A tal fine - si legge in una nota - le parti hanno concordato l'istituzione di un tavolo compartecipato azienda-sindacato-istituzioni che dovra' essere operativo per tutto il periodo coperto dagli ammortizzatori sociali e che avra' il compito di gestire e sviluppare il processo di reindustrializzazione dei siti, favorendo l'ingresso di aziende terze in grado di assumere lavoratori in uscita, e di ricollocamento incentivato dei lavoratori presso altre aziende (che potranno assumere il lavoratore a tempo indeterminato a costo zero per i primi 12-18 mesi). Il tavolo - precisa la nota - dovra' dare seguito al percorso positivo, avviato nel mese di settembre dall'advisor individuato dalla societa', che ha gia' prodotto manifestazioni di interesse formali per il ricollocamento di buona parte dei lavoratori interessati. Previsto anche un incentivo per coloro che sceglieranno l'esodo volontario. Il 'Piano Italia', presentato da Indesit lo scorso 9 giugno, prevede investimenti in Italia per 120 milioni di euro, destinati all'innovazione di prodotto e di processo, diretti soprattutto a focalizzare la missione degli stabilimenti italiani del gruppo su produzioni ad alto contenuto tecnologico».

«Abbiamo definito con Indesit e con le Istituzioni i termini essenziali di una possibile intesa per i siti di Bergamo e Treviso. La Indesit ha ribadito l'esigenza di fissare la data di cessazione della produzione nei due stabilimenti, ma al contempo si e' impegnata a non licenziare e ad assumere concrete soluzioni occupazionali per i lavoratori coinvolti Gli architravi della possibile intesa - dichiara Gianluca Ficco, coordinatore nazionale Uilm del settore elettrodomestici - sono: la ricollocazione dei lavoratori presso aziende terze o soggetti coinvolti nella reindustrializzazione dei siti, grazie ad incentivi offerti dall'Indesit in aggiunta a quelli legali; prepensionamenti incentivati; esodi volontari incentivati; mobilita' interna al Gruppo. A cio' le istituzioni hanno aggiunto la massima disponibilita' possibile per favorire il percorso, anche in termini di ammortizzatori sociali. Il piano di ricollocazione che stiamo costruendo e' ambizioso, ma gia' oggi - aggiunge - sono pervenute piu' di 300 offerte di assunzione su una platea complessiva di 510 lavoratori coinvolti. Anche senza eccedere in ottimismo, giacche' potra' ben succedere che alcune di queste offerte non si concretizzino, si tratta in ogni caso di una base molto notevole da cui partire, tanto piu' se si aggiunge anche il numero, circa 70, di coloro che in cinque anni di ammortizzatori sociali agganceranno i requisiti per la pensione. Nei prossimi giorni - precisa il sindacalista - consulteremo nelle assemblee di fabbrica i lavoratori, a cui chiederemo un esplicito mandato a concludere», dopodiche le parti si incontreranno di nuovo al ministero dello Sviluppo economico martedi' 7.

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