Le previsioni degli imprenditori
«Il 2011? Avanti ma adagio»

«Il 2011? Avanti adagio, ma puntando con decisione sull'innovazione e garantendo una flessibilità ancor più spiccata rispetto al passato»: così alcune figure di spicco dell'imprenditoria bergamasca parlano delle prospettive industriali.

«Il 2011? Avanti adagio, ma puntando con decisione sull'innovazione e garantendo una flessibilità ancor più spiccata rispetto al passato»: così alcune figure di spicco dell'imprenditoria bergamasca parlano delle prospettive industriali nei prossimi mesi.

A cominciare dal presidente di Confindustria Bergamo Carlo Mazzoleni, secondo cui il 2011 inizia con un'eredità non positiva, considerato il «raffreddamento» dell'ultimo trimestre di quest'anno. «Tenendo conto che le situazioni sono diverse da settore a settore, va comunque meglio a chi ha saputo innovare, internazionalizzare, presidiando i mercati in forte crescita, e scommettere sulla formazione delle risorse umane», spiega Mazzoleni.

Ma le previsioni indicano una crescita scarsa: «Manca la domanda interna in Italia e quella domestica in Europa e per ritornare ai dati del 2008 bisognerà attendere ancora un anno». Una ripresa lenta e incerta che non può non condizionare l'occupazione: «Le imprese necessitano di grande flessibilità per quanto riguarda la produzione e la dinamica organizzativa e i contratti di lavoro sono brevi, magari proprio perché rispondono a una determinata commessa».

Mazzoleni sostiene inoltre che debbano essere privilegiate le politiche attive del lavoro piuttosto che l'uso, «a volte distorto», degli ammortizzatori sociali. Giudica meritevole l'accordo Indesit recentemente siglato, «ma non può essere un modello valido per tutte le aziende, perché non ci può essere un rifiuto a priori della mobilità alla fine di un percorso di ammortizzatori sociali», ribadendo, fra l'altro, che in Bergamasca si sono sempre trovate soluzioni condivise con i sindacati nei casi di crisi aziendali.

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