I sindacati, la crisi e le attese:
«Ci aspetta un autunno bollente»

I protagonisti sindacali della nostra provincia, i segretari generali delle tre sigle confederali gettano uno sguardo a quello che ci aspetta al termine del periodo feriale di agosto. Loro non hanno tentennamenti a definire «bollente» il clima d'autunno.

Valorizzare (e finanziare) gli ammortizzatori sociali per poter gestire eventuali scossoni sul fronte occupazionale. Predisporre politiche di sviluppo industriale e, contemporaneamente, una nuova dimensione del mercato del lavoro. Riformare il fisco con lotta all'evasione per rendere abbordabile qualsiasi manovra correttiva imposta dalla crisi, smorzando, nel contempo, le tensioni sociali che ribollono.

Tracciarla è semplice, ma percorre l'«exit strategy» dalla crisi economica in cui stiamo sprofondando è davvero un'impresa. Ne sono ben consapevoli i protagonisti sindacali della nostra provincia, i segretari generali delle tre sigle confederali che, gettando uno sguardo a quello che ci aspetta al termine del periodo feriale di agosto, non hanno tentennamenti a definire «bollente» il clima da qui al prossimo autunno.

Per Ferdinando Piccinini (Cisl, Luigi Bresciani (Cgil) e Marco Cicerone (Uil) la priorità è la salvaguardia dell'occupazione. E in questo contesto fondamentale è sostenere gli ammortizzatori sociali in primis la cassa in deroga «che va rifinanziata subito almeno per il 2012». Ma servono interventi mirati per dare slancio alla produzione «occorre tornare da subito a parlare di sviluppo.

Due i cardini: riqualificazione ambientale dell'apparato produttivo (investimenti in innovazione e attività hi-tech); rilancio degli investimenti nei beni pubblici e nei beni comuni». Ma in tempo di crisi i sindacati parlano anche di spesa pubblica e manovra. «I tagli lineari sono aberranti. Serve una seria riforma fiscale con al primo posto la lotta all'evasione».

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