La Fiera di San Matteo a Branzi
E il top dei formaggi orobici a Bra

La Fiera di San Matteo a Branzi torna capitale dei formaggi. Dal 23 al 25 settembre sarà sancita l'alleanza «Formaggi principi delle Orobie». L'eccellenza casearia delle Orobie sbarcherà dal 16 al 18 settembre a Cheese, fiera internazionaledi Bra.

La Fiera di San Matteo a Branzi torna, dopo un secolo, capitale dei formaggi delle Orobie. Da venerdì 23 a domenica 25 settembre Branzi Ftb, Formai de Mut, Bitto storico, Strachitunt Valtaleggio, Agrì di Valtorta e Stracchino all'antica delle Valli Orobiche sanciranno ufficialmente la loro alleanza sotto il marchio «Formaggi principi delle Orobie».

Così, a cent'anni dall'inizio del declino, la fiera zootecnica di San Matteo, torna a radunare allevatori e produttori caseari delle Prealpi orobiche, come successe per secoli, sicuramente dal Settecento, forse già dal Medioevo, quando il centro della Val Fondra e la fiera di settembre erano il ritrovo principale di malghesi e commercianti, provenienti soprattutto dal Bergamasco e dalla Valtellina.

A metà Ottocento, alla fiera di Branzi, si vendevano ancora diecimila formaggi, poi, dal 1910, l'appuntamento di fine settembre perse importanza. La rinascita sette anni fa, grazie all'Associazione Fiera di San Matteo, guidata dall'intraprendente Francesco Maroni e alla famiglia Midali, della Latteria sociale di Branzi. E in questa settima edizione arriverà il patto degli storici formaggi delle Orobie, pronti anche a creare un vero e proprio distretto rurale. Momento centrale della fiera, quindi, sarà il convegno in programma sabato 24 settembre, alle 10,30: ci sarà la presentazione dei «Formaggi principi delle Orobie», atto che ufficializzerà, per così dire, anche la «secessione» del Bitto storico dalla Valtellina e da Sondrio.

Il formaggio diventato eccellenza mondiale - prodotto nella valli del Bitto e in alcuni alpeggi dell'alta Valle Brembana e del Lecchese - da anni si batte contro il consorzio del Bitto Dop, esteso a tutta la provincia di Sondrio, difendendo invece la tradizionale area di origine. Un po' come sta facendo lo Strachitunt Valtaleggio, altro formaggio delle Orobie, alla ricerca della Dop per tutelarsi dai tentativi di imitazione della pianura. A cornice del «patto caseario» il concorso per il miglior Formai de Mut, degustazioni, dimostrazioni di caseificazione e lezioni di cucina. Ma la fiera, come ogni anno, sarà anche cultura, turismo ed enogastronomia. Con i concorsi fotografici, quello riservato alle scuole (quest'anno l'alloro è andato alla scuola d'infanzia di Romano di Lombardia), appuntamenti musicali e animazione. Infine, domenica, la mostra zootecnica che incoronerà la mucca regina della fiera.

Intanto l'eccellenza casearia delle Orobie sbarca – per la prima volta alleata – a Cheese, la fiera internazionale dei formaggi di Bra, in provincia di Cuneo. Dal 16 al 18 settembre Branzi Ftb, Formai de Mut Dop, Strachitunt Valtaleggio, Agrì di Valtorta, Stracchino all'antica delle Valli Orobiche e Bitto storico, prodotti da secoli sulle Orobie bergamasche e valtellinesi, si presenteranno alla rassegna organizzata da Slow Food riuniti sotto il marchio di «Formaggi principi delle Orobie»: saranno in un unico stand di 350 metri quadrati , denominato «Piazza della Resistenza casearia».

L'iniziativa è stata presentata questa mattina, all'Alimentari Via Tassis di Città Alta, a Bergamo, presenti i rappresentanti dei formaggi, stampa nazionale e televisione e gli ambasciatori del progetto: Chicco Cerea, chef del ristorante (tre stelle Michelin), il re degli agriturismi lombardi, Ferdy Quarteroni di Lenna e il re dei rivenditori-selezionatori di formaggi di qualità Paolo Chiari di Bergamo.

I Formaggi principi delle Orobie sono parte dell'eccellenza casearia italiana: il Bitto storico (Presidio Slow Food) è considerato un prodotto di fama mondiale, lo Strachitunt Valtaleggio non lo è da meno, visto che è venduto anche nel mercato oltreoceano (ed è definito dallo chef Gianfranco Vissani come «il più buono del mondo») e poi ci sono Agrì e Stracchino all'antica, entrambi presidi Slow Food, un Dop come il Formai de Mut e il Branzi Ftb, formaggio di tradizione antichissima, padrone di casa della fiera zootecnica-casearia di San Matteo a Branzi, per secoli la più importante delle Orobie.

«Bergamo non ha mai assistito a un'alleanza così forte in questo settore – ha detto Francesco Maroni, presidente della Fiera San Matteo di Branzi -. Ci presenteremo insieme a Bra, supportati da Slow Food, per valorizzare i nostri prodotti e perché questo progetto diventi motore turistico per il nostro territorio».

Un'alleanza che nasce dalla storicità dei prodotti, dalla loro vicinanza nella produzione, attorno a Branzi (in tre province, Bergamo, Lecco e Sondrio), con l'obiettivo di contribuire al turismo enogastronomico delle aree di produzione. Nel marchio cinque formaggi bergamaschi e uno solo valtellinese, il Bitto Storico delle Valli del Bitto, guidato dal vulcanico Paolo Ciapparelli e dalla sua associazione impegnata da dieci anni nella difesa di un prodotto unico (diverso rispetto al Bitto prodotto in tutta la provincia di Sondrio), dove il latte viene munto ancora a mano e i bovini non sono alimentati con mangimi. Uno «strappo» col Bitto ufficiale valtellinese sancito oggi ancora di più da questo patto con i confinanti bergamaschi.

«Oggi, su 14 alpeggi in cui si produce Bitto storico, 5 sono nella provincia di Bergamo e uno in quella di Lecco – ha detto Ciapparelli ­-. Abbiamo solo 800 vacche e 900 capre ma le nostre 1.500 forme di formaggio all'anno sono le più pagate del mondo. La tradizione ci porta sul versante bergamasco, visto che per secoli il paese di Branzi è stato vetrina storica del Bitto. E questa alleanza ne è la naturale conseguenza. Continueremo a difendere il Bitto come era una volta, quello originale ».

La «Piazza della Resistenza casearia» a Cheese ospiterà stand e degustazioni, con polenta, pizzoccheri e naturalmente formaggi. Sarà allestito anche un tipico «Calècc», costruzione in pietra utilizzata sugli alpeggi delle Orobie dai bergamini.

Gli stand saranno visitabili il 16 settembre, dalle 11 alle 23, il 17 e 18 settembre dalle 10 alle 23 e lunedì 19 settembre dalle 10 alle 20.

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