Lavoro in nero per uno su cinque
E il fenomeno «vola» nei bar

In aumento il numero di lavoratori in nero in bergamasca: nel primo semestre del 2011 sono stati 400 su 2.036 situazioni verificate. Nelle aziende, un lavoratore su cinque è risultato in nero, con un rapporto ancora peggiore in bar, ristoranti, negozi: uno su 3.

In aumento il numero di lavoratori in nero in bergamasca: nel primo semestre del 2011 sono stati 400 su 2.036 situazioni verificate. Con una percentuale del 19%, a fronte del 9% del 2010. Nelle aziende, un lavoratore su cinque è risultato in nero, con un rapporto ancora peggiore nei pubblici esercizi (bar, ristoranti, negozi): uno su 3.

Questa l'anteprima dei dati del primo semestre 2011 presentati da Mariarosa Simonelli, a capo della direzione provinciale del lavoro, nel corso della riunione del Cles (Comitato per l'emersione e il lavoro sommerso), a cui hanno partecipato i sindacati, le associazioni datoriali, il comando dei carabinieri e della Guardia di finanza, l'Inps, l'Inail, la Asl e i rappresentanti dei consulenti del lavoro.

Un incontro a cui è seguito il tavolo dell'Osservatorio sulla cooperazione, che ha puntato l'attenzione sull'attività delle cooperative dove talvolta si registrano contratti irregolari.

Le ispezioni effettuate dalla Direzione provinciale del lavoro nei primi sei mesi del 2011 sono in tendenziale aumento rispetto allo scorso anno: 976 (fino a giugno) contro 1.709 in dodici mesi. La percentuale delle irregolarità mostra invece un calo, passando dal 68% del 2010 al 49%.

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