Cassa, i dati sono preoccupanti
Borella: «Stesso livello del 2010»

Lo stato attuale dell'utilizzo degli ammortizzatori sociali in provincia, nel settore metalmeccanico, secondo la Fiom-Cgil, «non fa presagire niente di buono». Lo dicono i dati forniti da Eugenio Borella, segretario generale provinciale Fiom Cgil.

Lo stato attuale dell'utilizzo degli ammortizzatori sociali in provincia, nel settore metalmeccanico, secondo la Fiom-Cgil di Bergamo, «non fa presagire niente di buono». Secondo i dati forniti ieri da Eugenio Borella, segretario generale provinciale Fiom Cgil, che non riguardano il reale utilizzo, ma quanto stabilito negli accordi sindacali, «per numero di aziende e lavoratori coinvolti siamo allo stesso livello del 15 dicembre 2010». Attualmente sono 189 le imprese che ricorrono alle diverse forme di ammortizzatori sociali, dato molto vicino alle 197 del dicembre 2010, pari a un margine di differenza del 4%; con 8.284 lavoratori coinvolti, di poco superiori agli 8.218 dell'anno precedente (+1%).

«Bisogna, però, considerare – ha sottolineato Borella – che oggi le aziende sono più “magre”, vale a dire che in questi mesi sono già stati fatti numerosi licenziamenti, perciò la situazione è più pesante dell'anno scorso». In particolare, «dai dati balza all'occhio la forte diminuzione dell'utilizzo delle casse straordinarie, oggi in 27 aziende con 3.071 lavoratori coinvolti, contro le 60 imprese e 4.577 lavoratori di un anno fa – ha spiegato il segretario Fiom –, che potrebbe essere anche positivo. Invece non lo è, perché tante di queste sono tornate alla cassa ordinaria, visto che è iniziato il nuovo quinquennio di riferimento, con la possibilità di ripartire da zero con gli ammortizzatori».

La Cigo conta oggi 118 aziende con 3.613 lavoratori coinvolti, mentre il dicembre scorso erano 79, con 1.945 persone.

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