Gleno: per i 6 esuberi proroga
della cassa integrazione in deroga

La Fondazione Onlus Santa Maria Ausiliatrice di Bergamo e le Rsu hanno siglato un accordo per la proroga della cassa integrazione in deroga per sei dipendenti con l'impegno da parte dell'ex Gleno a non licenziarli alla scadenza della Cig al 31 marzo 2012.

La Fondazione Onlus Santa Maria Ausiliatrice di Bergamo e le Rsu hanno siglato un accordo per la proroga della cassa integrazione in deroga per sei dipendenti con l'impegno da parte dell'ex Gleno a non licenziarli alla scadenza della Cig al 31 marzo 2012.

Come si ricorderà, nel 2008 venne siglato un accordo per la gestione degli esuberi - allora una quindicina - che derivavano dall'esternalizzazione di alcuni servizi (guardaroba, cucina ecc) e dalla riorganizzazione di altri servizi (portineria).

L'accordo non fu particolarmente digerito dal sindacato autonomo ma anche da settori dei sindacati confederali di categoria. Gli esuberi sono poi scesi a 6 e ieri è stato firmato l'accordo per la gestione con Cig in deroga.

Sulla vicenda interveniene il consigliere regionale dell'Italia dei Valori Gabriele Sola, per il quale «i dipendenti della fondazione bergamasca a suo tempo furono assunti a tempo indeterminato con il contratto della sanità pubblica. A loro andrebbero applicati, dunque, tutti gli istituti normativi relativi a questo contratto, compresa la mobilità in aziende ed enti dello stesso comparto».

«Il CCNL disciplina, infatti, la mobilità interna tra aziende ed enti pubblici, con l'eventuale passaggio diretto del personale in esubero ad altre amministrazioni – prosegue Sola –. Con queste premesse, la richiesta di proroga della cassa integrazione appare inutile e gravosa per le casse già malmesse della Regione. A questo proposito, il 9 giugno 2011 presentai un'interrogazione all'Assessore alla Sanità affinché chiarisse la posizione della Regione: dopo oltre sei mesi, attendo ancora risposta».

«Non è ammissibile che l'Assessorato non abbia ancora reso trasparente la propria posizione. Questo atteggiamento evasivo – osserva il consigliere IdV – risulta ancor più indigesto se consideriamo gli innumerevoli tentativi di conciliazione proposti in sede locale da tutte le organizzazione sindacali, oltre alle numerose istanze, le richieste d'intervento ed i pareri inoltrati dalla F.I.A.L.S., finalizzati a soluzioni condivise. C'è poi una sentenza del Tribunale di Bergamo (436/11 del 19/05/2011) che ha stabilito il diritto di una dipendente in servizio presso la ex IPAB Gleno, attualmente Fondazione Santa Maria Ausiliatrice, a trasferirsi, tramite l'istituto del 'comando', agli Ospedali Riuniti di Bergamo. Una circostanza che lascia intravedere concrete opportunità a beneficio di tutti gli altri lavoratori coinvolti. Perché non procedere seriamente in questa direzione?».

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