Besenzoni, il lusso in mobilità
Procedura per 38 dipendenti

Nemmeno il tempo dell'alzabandiera per il benvenuto allo storico shopping cinese dei giorni scorsi, sbarcato per ridare vento in poppa e liquidità al gruppo Ferretti, e quindi anche alla controllata Riva di Sarnico, ed ecco che a finire in  un porto di nebbie è la Besenzoni Spa.

Nemmeno il tempo dell'alzabandiera per il benvenuto allo storico shopping cinese dei giorni scorsi, sbarcato per ridare vento in poppa e liquidità al gruppo Ferretti, e quindi anche alla controllata Riva di Sarnico ed è nuova bufera per la nautica bergamasca, colpita duro dal vento di una ingovernabile crisi del business mondiale che va avanti ormai dal secondo semestre del 2009. A finire in un porto di nebbie questa volta è la Besenzoni Spa, perla del made in Italy dell'industria bergamasca e specializzata nella progettazione e realizzazione di accessori nautici per imbarcazioni.

Intuizioni geniali, piccole grande idee per navigare in pieno relax e circondati dal lusso, avevano fatto dell'azienda che ha il suo quartier generale produttivo a Paratico e un secondo sito a Sarnico, una realtà unica, costretta adesso ad arrendersi alla recessione, con l'apertura della procedura di mobilità per 38 degli attuali 150 dipendenti.

La conferma arriva direttamente dalla società presieduta dal fondatore Giovanni Besenzoni. «Il provvedimento - chiarisce Giorgio Besenzoni, figlio del titolare e membro del direttivo di Ucina (Confindustria Nautica) - è da ricondurre alla necessità di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale, inevitabile per reggere il drastico rallentamento dei volumi d'affari che da anni ha colpito il settore. L'obiettivo è di rimanere competitivi, consapevoli che l'azienda ha sempre dimostrato di puntare su strategie orientate all'innovazione tecnologica e alle novità nei prodotti per continuare con successo e credibilità il percorso industriale».

Martedì 17 gennaio, intanto, nella sede di Confindustria Bergamo, è previsto un incontro con i rappresentanti sindacali: «Da parte nostra - spiega ancora Giorgio Besenzoni - c'è tutta la volontà ad un confronto serio e disponibile nell'interesse dell'azienda e dei lavoratori».

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