Lavoratori senza posto fisso
In un anno sono cresciuti del 30%

Lavoratori atipici: in assenza di dati definitivi per il 2011 sulle collaborazioni, ma supponendo una crescita similare a quella dei lavoratori in somministrazione, queste forme di lavoro si attesterebbero intorno alle 10.900 unità.

"E'essenziale porre in luce la funzione sociale cui le agenzie di lavoro assolvono se dimostrano di fare intermediazione tra domanda e offerta del lavoro con correttezza e a tutela dei propri lavoratori.. Per questo c'è bisogno di un progetto che punti alla trasparenza, che molte aziende applicano nel loro operare quotidiano ma che rischia di essere oscurato dalla concorrenza sleale di pochi."

Una ricerca condotta dalla Felsa Cisl (la categoria che segue e tutela i lavoratori atipici) ha paventato il rischio che alcune agenzie, una volta eroso il proprio margine nell'ambito di un mercato sempre più concorrenziale, possano abbassare i prezzi "limando" il costo del lavoro. Questo, naturalmente, dovrebbe rimanere una costante fissa nei contratti di fornitura, pena un danno diretto sulla retribuzione del lavoratore. Da queste riflessioni parte la proposta che Cisl e Felsa fanno: quella di arrivare alla elaborazione di un costo orario minimo fisso e garantito applicato da ogni agenzia sul territorio e alla creazione di un tavolo nel quale siedano quelle realtà (agenzie, associazioni di categoria e aziende) che si riconoscano in questo modo di operare.

"Il lavoro della Cisl di Bergamo - ha detto Ferdinando Piccinini, segretario generale - è sempre stato calibrato sulla salvaguardia e ampliamento delle tutele dei lavoratori, anche dei lavoratori con i nuovi contratti, tra i quali i somministrati, che noi riconosciamo, quasi sempre, nella flessibilità buona: stipendi contrattualizzati, tutele, sicurezza, formazione fanno parte delle disponibilità a favore dei lavoratori. Non abbiamo mai tollerato forme di sfruttamento, che in buona parte delle forme di lavoro sono presenti: collaborazioni occasionali, associazioni in partecipazione, altre forme di collaborazione che nascondono veri e propri lavorai subordinati. Per questo abbiamo raccolto subito l'appello della Felsa e appoggiamo un progetto che punti a ridare qualità a una forma di contratto sempre più utilizzata nella nostra provincia".

"Infatti - interviene Franco Gritti, segretario generale Felsa -, è da tempo crescente, nella bergamasca come nel resto d'Italia, il numero di contratti che rispondono a caratteristiche differenti. Ci riferiamo  in particolare  alla flessibilità e all'atipicità. Il primo concetto fa riferimento alla durata delle assunzioni sempre più segnate oggi dalla presenza di un termine temporale. Il secondo concerne invece il modello contrattuale. Non solo lavoro subordinato ordinario ma anche somministrazione/interinale e collaborazioni (queste ultime prive di grandi tutele)".

Ecco in sintesi i numeri per la nostra provincia:

LAVORATORI IN SOMMINISTRAZIONE 2011 (FULL TIME EQUIVALENT) :
1°QUADRIMESTRE
6678
2°QUADRIMESTRE
7145   
3°QUADRIMESTRE
6931

LAVORATORI IN SOMMINISTRAZIONE 2010 (FULL TIME EQUIVALENT) :
1°QUADRIMESTRE
4751
2°QUADRIMESTRE
5334   
3°QUADRIMESTRE
5978

Media 2011 6918 (+29,19%)

Media 2010 5355   

ALTRI CONTRATTI Anno 2010
COLLABORAZIONI A PROGETTO         6635
COLLABORAZIONI OCCASIONALI         323
ASSOCIATI IN PARTECIPAZIONE          754
COLLABORATORI PRESSO PA               174                    
ALTRE COLLABORAZIONI                     479
TOTALE                                             8365
 
In assenza di dati definitivi per il 2011 sulle collaborazioni, ma supponendo una crescita similare a quella dei lavoratori in somministrazione, queste forme di lavoro si attesterebbero intorno alle 10.900 unità.
Proprio il crescere del numero di questi lavoratori ha portato la CISL, attraverso la propria categoria di riferimento FELSA a potenziare i servizi di consulenza dedicati all'atipicità e a porsi come interlocutore privilegiato per la tutela di tali diritti

E proprio per rispondere alle esigenze di tutela e trasparenza nel lavoro somministrato è stato elaborato il progetto "LABOUR COST"

"Tra le problematiche individuate nello sviluppo della nostra attività - ha spiegato Guido Fratta, operatore di Felca Cisl - vi è quella relativa alla preventivazione dei costi sviluppata dalle agenzie di lavoro. In altri termini il prezzo di ogni ora lavorata applicata da queste alle aziende clienti. La tariffa è infatti il frutto di 2 componenti : il costo del lavoro applicato in relazione ad un certo contratto collettivo ed il margine lordo orario della singola agenzia. La concorrenza tra operatori dell'intermediazione, naturalmente, deve muoversi sui binari del margine e dare per fisso il costo del lavoro.
A tal proposito pensiamo che avviare un progetto che raccolga attorno al tavolo tutte le agenzie che operano in maniera trasparente potrebbe fornire ulteriori garanzie a aziende e lavoratori di un servizio accurato e soprattutto senza sorprese"

Il progetto si articola in diversi passaggi,  a partire dal mese di marzo e diventare operativo, secondo le previsioni, nel prossimo autunno.
Prima fase: convocazione dei responsabili di area delle singole agenzie e presentazione del progetto
Seconda fase: creazione del tavolo tecnico tra organizzazione sindacale e responsabili amministrativi delle agenzie
Terza fase: analisi del costo del lavoro relativo ai Ccnl più utilizzati
Quarta fase : comunicazione congiunta dei costi condivisi dalle agenzie partecipanti alle organizzazioni di categoria, alla direzione provinciale del lavoro e a tutti i soggetti interessati
Questa attività consentirà di produrre un accordo di programma che le agenzie di lavoro operanti in regime di leale concorrenza condivideranno e presenteranno a dimostrazione della propria serietà.

"Questo progetto - ha concluso Piccinini - è il contributo che la Cisl di Bergamo da alla discussione in atto a Roma sul mercato del Lavoro. La somministrazione, che come forma di occupazione la nuova trattativa nazionale intende potenziare, andando a assorbire lavoro a chiamata e altre forme di lavoro precario, va tutelata soprattutto dal punto di vista del lavoratore. Perciò vanno previsti appalti che tengano conto del costo del lavoro e non possano prevedere ribassi che riducano i diritti dei lavoratori".

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