La crisi e i redditi presunti
il Fisco abbassa le sue pretese

Buone notizie per lavoratori autonomi, professionisti e piccole imprese. Il Fisco ha deciso di abbassare le sue pretese e di rivedere gli studi di settore: potranno essere integrati, tenendo conto degli andamenti economici e quindi dell'effetto della crisi sugli incassi.

Buone notizie per lavoratori autonomi, professionisti e piccole imprese. Il Fisco ha deciso di abbassare le sue pretese e di rivedere gli studi di settore: potranno essere integrati, tenendo conto degli andamenti economici e quindi dell'effetto della crisi sugli incassi.

È una delle novità della circolare dell'Agenzia delle Entrate che detta regola anche per il confronto con i contribuenti che non risultano in linea,con un invito alla collaborazione. «Gli studi di settore - spiega l'Agenzia delle Entrate - possono essere integrati sulla base degli andamenti economici già in relazione al periodo di imposta 2011»: Questo significa che limpatto si vedrà già nelle dichiarazioni che dovranno essere fatte quest'anno dai contribuenti sottoposti agli studi.

L'adeguamento, comunque, non sarà generalizzato: «Si tratta di accorgimenti - viene spiegato - che possono riguardare determinati settori o aree territoriali, con l'obiettivo di rendere gli studi sempre più capaci di stimare i ricavi e i compensi degli operatori».

La «compliance»
L'altra importante novità è rappresentata dagli «inviti alla presentazione dei modelli degli studi di settore, inviati dall'Agenzia delle Entrate ai contribuenti, che non hanno una funzione preclusiva e prevedono la possibilità di ravvedimento».

L'Agenzia delle Entrate, in pratica, può invitare i contribuenti, in base ai dati di Unico, ad adempiere a «obblighi dichiarativi in materia di studi di settore», stimolando la «compliance», ovvero incentivando comportamenti virtuosi, senza precludere la possibilità di ravvedimento da parte dei contribuenti destinatari dell'invito.

Per questi ultimi, infatti, è prevista la possibilità di operare il ravvedimento dell'omessa presentazione del modello degli studi di settore, attraverso una dichiarazione integrativa. In tal modo i contribuenti potranno beneficiare delle sanzioni ridotte sanando la violazione commessa.

Limiti all'accertamento
La circolare dell'Agenzia fornisce chiarimenti, inoltre, in ordine ai benefici per i soggetti che per il 2011 risultano congrui e coerenti alle risultanze degli studi di settore. In particolare, nei confronti di tali soggetti: sono preclusi gli accertamenti di tipo «analitico-presuntivo»; la determinazione sintetica del reddito complessivo è ammessa solo a condizione che il reddito complessivo accertabile ecceda di almeno un terzo quello dichiarato; è ridotto di un anno il termine per l'attività di accertamento.

Questi paletti si applicano per i contribuenti che dichiarano, anche per effetto dell'adeguamento, ricavi o compensi pari o superiori a quelli risultanti dell'applicazione degli studi. Sono comunque richieste le condizioni che abbiamo indicato fedelmente tutti i dati richiesti, che risultino coerenti con gli specifici indicatori previsti e che siano «potenzialmente» accertabili sulla base delle risultanze degli studi di settore.

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