San Siro prepara la svolta
Limonta in pole per il sintetico

Lo stadio milanese di San Siro intitolato a Giuseppe Meazza si prepara a una svolta epocale. Dopo 86 anni di storia, la «casa» di Milan e Inter è pronta a passare al sintetico e la firma di questa «rivoluzione» potrebbe essere bergamasca.

Lo stadio milanese di San Siro intitolato a Giuseppe Meazza si prepara a una svolta epocale. Dopo 86 anni di storia, la «casa» di Milan e Inter, il tempio dei record (unica ad ospitare 10 Champions, 7 rossonere e 3 nerazzurre) è pronta a passare al sintetico e la firma di questa «rivoluzione» potrebbe essere bergamasca.

Sono anni che se ne parla, con raccapriccio dei «puristi», che difendono a spada tratta l'erba naturale, ma che ormai hanno dovuto arrendersi dopo l'ennesima figuraccia in mondovisione. Troppe le pecche evidenziate infatti durante Milan-Barcellona di mercoledì sera. Addirittura furibondo il tecnico dei blaugrana Guardiola che si è lamentato direttamente della pelouse con il patron dei rossoneri Silvio Berlusconi.

La decisione di cambiare spetta a chi gestisce lo stadio (di proprietà comunale), cioè a Milan e Inter, ma dopo l'impietoso spettacolo di mercoledì c'è stata una brusca accelerazione al progetto che era già in gestazione. Anche se gli interessati mantengono il più stretto riserbo, i contatti tra la Limonta Sport di Cologno al Serio (divisione specializzata in campi sintetici del gruppo Limonta di Costa Masnaga, fondato nel 1893) all'avanguardia nel settore e già protagonista di altre installazioni del genere in serie A (come il Cesena e dal prossimo anno il Siena) e il consorzio «M-I Stadio» partecipato al 50% da ciascuna dalle società milanesi, sono a buon punto.

Qualche riserva c'è ancora sulla sponda interista, mentre per il Milan l'amministratore delegato Adriano Galliani, nel dopo-gara con i catalani è stato chiarissimo: «Così non si può andare avanti: dobbiamo cambiare il campo, sintetico sotto e naturale sopra. Speriamo di trovare un accordo con l'Inter, noi lo abbiamo già fatto a Milanello. A fine campionato, se raggiungiamo un'intesa, in due mesi si può fare tutto. Mi batterò per questo nuovo terreno».

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