Articolo 18, contratti e congedi
Ecco come cambia il lavoro

Articolo 18, contratti, congedi. Ecco le novità della riforma del lavoro. La principale modifica al provvedimento riguarda i licenziamenti per motivo economico: il giudice potrà decidere la reintegrazione  in caso di «manifesta insussistenza del motivo».

Articolo 18, contratti, congedi. Ecco le novità della riforma del lavoro. La principale modifica al provvedimento riguarda i licenziamenti per motivo economico: il giudice potrà decidere la reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro in caso di «manifesta insussistenza del motivo».

Ecco le altre misure.

CONTRATTI Si punta sull'apprendistato. Si collega l'assunzione di nuovi apprendisti alla stabilizzazione avvenuta in precedenza e si alza il rapporto tra apprendisti e lavoratori qualificati (da 1 a 1 a 3 a 2). Si collegano le nuove assunzioni alle stabilizzazioni avvenute in precedenza (30% nel periodo transitorio, 50% a regime). Stretta sui contratti a termine con la previsione di un intervallo di 60 giorni tra un contratto e l'altro (ora sono 10) per un contratto inferiore a 6 mesi e di 90 giorni per una durata superiore.

STANGATA CO.CO.PRO
Definizione più stringente del progetto con la limitazione a mansioni non solo esecutive o ripetitive. Sono vietate le clausole che consentono il recesso prima della fine del progetto. Se manca un progetto specifico il contratto si considera di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Per i collaboratori è previsto l'aumento dell'aliquota contributiva di un punto l'anno fino a raggiungere nel 2018 il 33% prevista per il lavoro dipendente (fino al 24% per chi è iscritto a gestione separata e ad altre gestioni o pensionati).

ARTICOLO 18
È stato il punto più controverso. Nel caso di licenziamento discriminatorio il giudice dispone la reintegrazione nel posto di lavoro quale che sia la dimensione di impresa. Nel caso di licenziamento disciplinare il giudice ha facoltà di scegliere tra reintegrazione (in caso di licenziamento manifestamente infondato) e indennizzo (che passa dalle 15-27 mensilità inizialmente previste a 12-24). Nel caso di licenziamento per motivi economici ritenuto illegittimo dal giudice il datore di lavoro sarà condannato al pagamento di un'indennità. Ma nel caso di «manifesta insussistenza» del motivo economico il giudice potrà prevedere anche la reintegrazione. Sarà sempre obbligatorio indicare i motivi del licenziamento. È prevista l'introduzione di un processo speciale abbreviato per le controversie in materia di licenziamento e l'obbligo di conciliazione.

CONTRIBUTO
Il datore di lavoro all'atto del licenziamento dovrà versare all'Inps mezza mensilità ogni 12 mensilità di anzianità aziendale negli ultimi tre anni (in vigore dal 2013).

ASPI
La nuova assicurazione sociale per l'impiego è destinata a sostituire a regime, nel 2017, l'indennità di mobilità e le varie indennità di disoccupazione. Ne potranno usufruire anche gli apprendisti e gli artisti purché possano contare su 2 anni di anzianità assicurativa e 52 settimane di lavoro nell'ultimo biennio. Sarà pari al 75% della retribuzione fino a 1.150 euro e al 25% oltre questa soglia per un tetto massimo di 1.119 euro lordi al mese. È prevista una fase transitoria per il passaggio del periodo dagli 8 mesi attuali (12 per gli over 50) ai 12 dell'Aspi (18 per gli over 55). La contribuzione è estesa a tutti i lavoratori che rientrino nell'ambito di applicazione dell'indennità. L'aliquota è pari a quella attuale per i lavoratori a tempo indeterminato (1,3%) ma sarà gravata di un ulteriore 1,4% per i lavoratori a termine (da restituire in caso di stabilizzazione del contratto).

CIGS
La necessità di eliminare a decorrere dal 2014 i casi in cui la Cigs copre esigenze non connesse alla conservazione del posto di lavoro porta all'eliminazione della causale per cessazione di attività. La Cigs viene estesa a regime per le imprese del commercio tra i 50 e i 200 dipendenti, le agenzie di viaggio sopra i 50 e le imprese di vigilanza sopra i 15.

FONDO SOLIDARIETÀ
La contribuzione dovrà essere a carico del datore di lavoro (2/3) e del lavoratore (1/3) e ci sarà l'obbligo di bilancio in pareggio.

LAVORATORI ANZIANI
Sono possibili accordi per esodi di lavoratori anziani (che raggiungano la pensione nei quattro anni successivi al licenziamento) e la loro tutela con un indennità in attesa dell'accesso alla pensione con costi a carico dei datori di lavoro.

EQUITÀ DI GENERE
Norme di contrasto alle dimissioni in bianco e il rafforzamento fino a tre anni di età del bambino del regime di convalida delle dimissioni rese dalle lavoratrici madri (al momento è un anno).

CONGEDO PER I PAPÀ
Viene introdotto il congedo di paternità obbligatorio (tre giorni) e si approva il regolamento che disciplina le quote rosa nelle società controllate dalle pubbliche amministrazioni.

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