La Cgil: è sciopero generale
Il 14 maggio la manifestazione

Quattro ore di sciopero il 14 maggio e contestuale manifestazione per le vie di Bergamo, perché «di fronte ad una situazione sociale ormai insopportabile il governo Monti deve cambiare politica». Lo ha deciso la Cgil di Bergamo. corteo e manifestazione in centro città.

Quattro ore di sciopero il 14 maggio e contestuale manifestazione per le vie di Bergamo, perché «di fronte ad una situazione sociale ormai insopportabile il governo Monti deve cambiare politica». La Cgil di Bergamo scioglie le riserve sullo sciopero e decide di scendere in piazza, mettendo al centro il tema del lavoro, dell'articolo 18 e delle pensioni.

Il segretario generale Luigi Bresciani nei giorni scorsi si era confrontato con i leader di Cisl e Uil, Ferdinando Piccinini e Marco Cicerone, per cercare di trovare un'intesa e proclamare uno sciopero generale unitario, ma venute a mancare le condizioni ha indetto la protesta per il 14.

Per la Cgil di Bergamo sono «troppe le promesse non mantenute» dal Governo, in particolare ai capitoli precarietà, rispetto dello Statuto dei Lavoratori e dell'art. 18, pensioni e stato sociale.

Così, con lo slogan «basta col rigore a senso unico», il sindacato di via Garibaldi ha proclamato 4 ore di sciopero generale provinciale per il 14 maggio. I dettagli della mobilitazione sono stati forniti nel primo pomeriggio di venerdì in conferenza stampa da Luigi Bresciani, segretario generale provinciale Cgil, Giuseppe Mascioli, segretario organizzativo, e Giuseppe Errico, segretario generale provinciale di Nidil, il sindacato dei lavoratori precari.

La mattina del 14 maggio si terrà una manifestazione che partirà alle 9.30 dal piazzale della stazione ferroviaria. Alle ore 11 in Piazza Vittorio Veneto è previsto il comizio di Nino Baseotto, segretario generale della Cgil Lombardia. Per raggiungere il centro di Bergamo il sindacato ha organizzato 9 bus che da tutta la provincia confluiranno in centro città.

«Le ragioni dello sciopero contro una politica economica recessiva restano per noi intatte: insistere sull'austerità cieca e su un rigore a senso unico è sbagliato - ha detto oggi in conferenza stampa Luigi Bresciani -. Quello che occorre rilanciare, anche grazie all'iniziativa del sindacato europeo e dei movimenti democratici e progressisti, è il modello sociale europeo che altri vogliono smantellare. Un modello solidale, della civiltà del welfare che ha fatto dell'Europa l'area più avanzata in termini di coesione sociale e condizioni di lavoro. Noi in Italia dobbiamo fare la nostra parte. Il Paese sta male, questo va riconosciuto e non nascosto, e non si può vivere con la recessione senza fare nulla. Le risposte che cerchiamo di dare rischiano di essere scritte sull'acqua, se non sostenute dalla mobilitazione e dallo sciopero. Non volere mettere in campo la forza di tutto il sindacato, dividendo così i lavoratori, ha come conseguenza l'aumento delle difficoltà nell'ottenere quello che, a parole, si afferma di voler conquistare».

A proposito dell'annunciata disponibilità di Cisl e Uil provinciali a organizzare uno sciopero unitario, poi ritirata, Bresciani oggi ha aggiunto: «Ho dato credito ad un'esplicita disponibilità allo sciopero di 4 ore da parte del segretario generale della Cisl e di quello della Uil bergamasche. Alla seduta del Comitato Direttivo Cgil del 12 aprile, poi al nostro Attivo dei delegati il 19 aprile ho dichiarato questa disponibilità senza ricevere alcuna smentita. Lunedì 23 aprile, in una riunione dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil,  avevamo concordato data, modalità e una bozza di testo a sostegno dello sciopero unitario. Dopo quella data la Cisl di Bergamo ha deciso di fare marcia indietro, a quel punto seguita dalla Uil: questi i fatti».

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