Italcementi, Le Rsa: accelerare
i percorsi di riqualificazione

I lavoratori di Italcementi chiedono di accelerare i tempi per poter valutare quanto prima i percorsi di riqualificazione professionale e la conseguente rotazione delle persone in cassa integrazione. La richiesta arriva da Rsa e dai sindacati.

I lavoratori di Italcementi chiedono di accelerare i tempi per poter valutare quanto prima i percorsi di riqualificazione professionale e la conseguente rotazione delle persone in cassa integrazione. La richiesta arriva da Rsa e dai sindacati.

Un ulteriore slittamento dei tempi della discussione, si legge in un comunicato, produrrebbe sui lavoratori collocati a zero ore dal primo mese, una consistente perdita di reddito per essere stati in cassa almeno per 7-8 mesi, cioè più della metà del periodo definito.

Per questo è stato chiesto un incontro all'azienda per attuare concretamente i il principio della rotazione definita negli accordi sottoscritti e i percorsi di riqualificazione necessari alla ri-collocazione dei lavoratori sospesi.

Alla data attuale i lavoratori cassaintegrati dell'azienda sono rispettivamente 14 in Ctg e 14 in Italcementi sede: sono numeri contenuti, dicono sindacati e Rsa, ma comunque problematici se non accompagnati da misure efficaci di riduzione del danno economico e dell'impatto sociale sulle persone coinvolte.
 
In relazione all'annunciata chiusura degli stabilimenti di Vibo Valentia e di Porto Empedocle e alla cessione dello stabilimento di Pontassieve, le Rsa della sede Italcementi e Ctg, insieme a Feneal, Filca e Fillea, «esprimono solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie coinvolte nella difficile situazione. Osservano come il metodo usato dall'azienda per annunciare la chiusura non sia stato in linea  con le relazioni sindacali convenute da entrambe le parti (infatti questo orientamento aziendale doveva essere oggetto di un coordinamento nazionale del gruppo)».

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