Ubi, Massiah su boom acquisti Btp:
non ci piace giocare con il carry trade

«Non siamo una banca a cui piace giocare troppo con il carry trade, non aspettatevi politiche troppo aggressive». È quanto ha detto l'amministratore delegato di Ubi Banca, Victor Massiah, a una delle diverse domande degli analisti sul boom di acquisti di titoli di stato italiani da parte della banca nel semestre.

Ubi Banca ha più che raddoppiato l'esposizione in titoli di Stato nel semestre, dai 7,8 miliardi di fine 2011 ai 17,4 miliardi del 30 giugno, riducendo al contempo i crediti alla clientela, scesi da 102,8 a 95,3 miliardi. L'investimento in Btp ha contribuito al margine di interesse per 159 milioni, più del doppio dei 74 milioni dello scorso anno, contribuendo a limitarne il calo legato anche alla riduzione dei prestiti.

Riferendosi al considerevole carry trade del semestre, compiuto su titoli con scadenze a tre anni e a sei mesi, Massiah ha parlato di «un esercizio ragionevole» fatto in presenza di un mercato che «era troppo punitivo verso i titoli di Stato italiani».

«Siamo una banca retail e non vogliamo giocare a lungo con il carry trade» ha aggiunto spiegando che si tratta di «investimenti a breve termine». Riferendosi al calo dei prestiti Massiah ha detto di non vedere «una rapida ripresa» del loro ammontare ma un atteggiamento «molto selettivo».

Ubi Banca dispone di 12 miliardi di prestiti della Bce di durata triennale al tasso dell'1%, attinti nelle aste Ltro organizzate dall'Eurotower tra fine 2011 e inizio 2012.

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