Prezzo latte, allevatori in crisi:
già chiuse 167 aziende orobiche

Sale la tensione sul prezzo del latte, monta la rabbia degli allevatori stretti fra crisi economica e boom dei costi. «Rispetto allo scorso anno – dice Coldiretti – le spese di gestione sono aumentate di quasi il 40 per cento». Aziende chiuse: già 167.

Sale la tensione sul prezzo del latte, monta la rabbia degli allevatori stretti fra crisi economica e boom dei costi. «Rispetto allo scorso anno – spiega Ettore Prandini, presidente della Coldiretti Lombardia – le spese di gestione sono aumentate di quasi il 40 per cento mentre il prezzo di un litro di latte riconosciuto alla stalla è fermo a 38 centesimi, e se fino a 6 mesi fa era accettabile, adesso con l'esplosione dei costi di produzione non è più sostenibile. Viviamo una situazione che rischia di far chiudere decine di aziende agricole. Se è ciò che l'industria vuole, in un momento di crisi come questo, allora lo dica chiaramente e se ne assuma la responsabilità».
 
In Lombardia, dove si munge il 40 per cento del latte italiano, le imprese agricole attive nel settore sono circa 6.400 ma quelle che conferiscono ai primi acquirenti (cooperative e industrie di trasformazione) sono già scese sotto la soglia delle cinquemila.

«Se andiamo avanti così – aggiunge Prandini – rischiamo la desertificazione della zootecnia della pianura padana, con perdite sia economiche che di posti di lavoro». Almeno 18 mila persone, fra titolari e dipendenti – stima la Coldiretti Lombardia – lavorano negli allevamenti da latte della regione.
 
«Anche nella nostra provincia la situazione è molto critica  – spiega il presidente della Coldiretti di Bergamo, Alberto Brivio – i nostri allevatori stanno avendo forti difficoltà a far quadrare i bilanci e stanno lavorando in perdita. Negli ultimi 5 anni sono 167 le nostre aziende da latte associate che hanno dovuto chiudere. In questo modo si stanno mettendo in ginocchio le famiglie e un intero settore produttivo che ha fatto la storia dell'agricoltura bergamasca. Non si può andare avanti così».
 
Per questo – spiega la Coldiretti Lombardia – dopo colloqui per adesso infruttuosi con le industrie di trasformazione, gli allevatori stanno pianificando mobilitazioni e iniziative di protesta. «Quando c'è la crisi o si lavora tutti insieme per salvarsi oppure il sistema crolla – conclude Prandini – ed è quello che si rischia con le stalle da latte se la situazione non verrà sbloccata».

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