Contrattazione secondo livello
È boom per le crisi aziendali

Vola la contrattazione di secondo livello: un vero boom legato alle crisi aziendali. Sono centinaia gli accordi, soprattutto nei campi di previdenza integrativa, assistenza sanitaria, assistenza a lavoratori stranieri, con meccanici e pubblico impiego tra i più attivi.

Vola la contrattazione di secondo livello: un vero boom legato alle crisi aziendali. Sono centinaia gli accordi, soprattutto nei campi della previdenza integrativa, dell'assistenza sanitaria, dell'assistenza ai lavoratori stranieri, con meccanici e pubblico impiego tra le categorie più attive.

A Roma il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni ed il segretario confederale Luigi Sbarra, responsabile del dipartimento industria, hanno presentato il 1° Rapporto sulla contrattazione di secondo livello.

Alla contrattazione aziendale e territoriale è stato assegnato negli ultimi anni un peso crescente all'interno del sistema delle relazioni industriali per rendere il nostro Paese più competitivo e per migliorarne la produttività, in una logica di maggiore responsabilità e partecipazione.

Il dossier, ricavato dall'Osservatorio Cisl sulla Contrattazione di 2° Livello (Ocsel), contiene un'analisi ampia ed approfondita sugli accordi siglati e sull'evoluzione della contrattazione di secondo livello dal 2009 al 2012.
Salario, gestione delle crisi aziendali, diritti sindacali e orario di lavoro con annessa flessibilità: sono, nell'ordine, le materie in testa nella graduatoria delle trattative. Questo è quanto emerge dal primo rapporto sulla Contrattazione di secondo livello realizzato e presentato dalla Cisl, sulla base degli accordi raccolti dal suo Osservatorio della contrattazione di secondo livello (Ocsel), dal 2009 in poi.

Per quanto riguarda il salario, l'analisi evidenzia che le voci fisse sono al 54%, quelle a carattere incentivante e variabile al 69%; in quest'ultimo caso sono i premi di risultato (95%) ad essere i più frequenti, legati soprattutto alla produttività globale dell'azienda, ma trovano posto anche quelli legati al margine operativo lordo o altre formule relativamente innovative.

Nella gestione delle crisi è la cassa integrazione guadagni la voce più contrattata (68%), seguita dalle sospensioni temporanee di attività (26%), dal ricorso alla mobilità (17%) e dalla riduzione di organici (9%). Molto basso, invece, il ricorso ai contratti di solidarietà (7%).

In generale, ad oggi sono 2.360 gli accordi fatti pervenire all'Ocsel della Cisl, stipulati dal 2009 in poi, che interessano 619.735 lavoratori collocati in 1.451 aziende con una dimensione minima di 10 occupati. Si tratta per lo più di accordi stipulati a livello aziendale (circa 2.032) e firmati unitariamente, ad eccezione di 290 accordi non firmati dalla Cgil. Non mancano casi di accordi in deroga (5%) e le materie derogate riguardano in percentuale maggiore l'organizzazione del lavoro (64%), a seguire l'orario di lavoro (63%) e il salario (55%); l'inquadramento è al 12%.

Analizzando i dati per settore emerge che la maggior parte degli accordi presenti nel data base fa capo a quelli stipulati nel settore metalmeccanico (20%), seguiti dall'Amministrazione pubblica (11,2%), dal settore tessile (10,9%), chimico (10,3%), dell'edilizia (9,5%) e del commercio (7,8%); a seguire gli altri.

“L'attenzione che il sindacato pone nella stesura degli accordi di secondo livello – dice Francesco Corna, della segreteria di Bergamo – non è nuova. Questa provincia è stata tra le prime a sponsorizzare l'accordo territoriale, e la Cisl, qui, la sostenitrice maggiore. Efficienza, partecipazione dei lavoratori e redditi più alti sono gli obiettivi centrali di queste operazioni, con occhi di riguardo all'organizzazione del lavoro, alla gestione degli orari per una maggiore conciliazione tra tempi di lavoro e di vita, e i giusti inquadramenti professionali. Da tempo poi, abbiamo intensificato gli sforzi in direzione del  welfare aziendale, orizzonte nel quale rientrano anche aspetti che riguardano salute, previdenza, asili nido, libri di testo, ecc… Su questo la Cisl di Bergamo sta investendo da tempo: siamo partiti con un convegno, che  ha aperto al strada a interventi di formazione  dei nostri quadri, e alla ricerca sulla conciliazione che ha visti la luce nei mesi scorsi.
La  restrizione delle risorse sia pubbliche che private ci obbliga a contrattare miglioramenti legati al recupero di efficienza e al miglioramento qualitativo del lavoro. Una maggior produttività è la soluzione per l'incremento del reddito dei lavoratori e questo si verifica se si migliora l'organizzazione del lavoro, se i lavoratori vengono coinvolti e messi in condizione di partecipare".

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