Edilizia, persi 9000 lavoratori
Bergamasca, chiuse 1250 aziende

Un vero e proprio dramma. L'edilizia bergamasca ha lasciato sul terreno, dall'inizio della crisi a oggi, quasi 9000 lavoratori. Nello stesso periodo di tempo oltre 1250 aziende hanno dovuto chiudere i battenti: un durissimo colpo per il tessuto artigianale del settore.

Un vero e proprio dramma. L'edilizia bergamasca ha lasciato sul terreno, dall'inizio della crisi a oggi, quasi 9000 lavoratori. Nello stesso periodo di tempo oltre 1250 aziende hanno dovuto chiudere i battenti: un durissimo colpo per il tessuto artigianale del settore con ben 926 imprese cancellate, ma anche il versante industriale non ride, dal momento che ha perso più del 20 % delle proprie associate dal 2007, l'ultima stagione prima della crisi.

Lo si dice da tempo. Mercoledì la conferenza stampa di presentazione dei dati annuali di Cassa Edile e Edilcassa Artigiana ha messo nero su bianco il panorama di un territorio che è stato il fiore all'occhiello dell'edilizia nazionale: in pratica è come se da cinque anni, in provincia, chiudesse ogni anno una “Dalmine”, e il rischio è che pochi se ne accorgono se non quando il dato diventa più che allarmante.

Dai dati dell'andamento dell'anno 2012 di Cassa Edile ed Edilcassa, emerge quindi una sola immagine: quella di una crisi strutturale del settore delle costruzioni. Se consideriamo il periodo che va dal 2007 al 2012, constatiamo come il numero delle imprese, il numero dei lavoratori ed il numero delle ore lavorate siano tutti diminuiti del 30 %. Risulta anche essere ulteriormente incrementato nel 2012, rispetto al 2011, il ricorso all'utilizzo della cassa integrazione guadagni: le ore di CIG sono aumentate nel 2012 del 50% rispetto al 2011.

Un ulteriore dato che preoccupa è poi il fatto che negli ultimi mesi il ricorso all'utilizzo degli ammortizzatori sociali abbia avuto un'accelerazione, dimostrando lo stato attuale di fragilità produttiva del settore delle costruzioni.

«È vero che anche a Bergamo, come dappertutto, l'edilizia ha vissuto anni di crescita esagerata, convinti come eravamo di una possibile espansione infinita – ha detto Giulio Pandini, presidente di Cassa Edile. Oggi, invece dobbiamo confrontarci con dati più bassi di quelli del 1987. D'altronde, anche l'edilizia ha fatto registrare un cambiamento generale. Speriamo di arrivare il più presto possibile sul fondo, per poi riorganizzarci per ripartire, senza pensare di poter mai arrivare ai livelli esagerati di prima».

In questa situazione di crisi risulta ancora più importante il ruolo svolto dagli Enti paritetici dell'Edilizia, sia attraverso interventi di assistenza alle imprese ed ai lavoratori, sia attraverso il DURC, documento unico di regolarità contributiva, che svolge l'importante funzione di strumento per il corretto adempimento degli obblighi in materia contributiva e di rispetto del contratto collettivo di lavoro.

In questa prospettiva verrà realizzato da Cassa Edile ed Edilcassa Artigiana, nel mese di gennaio 2013, un importante convegno con il quale verranno illustrate le modalità operative della denuncia di cantiere per la verifica della congruità dell'incidenza del costo della manodopera negli appalti edili. Verifica della congruità che verrà svolta attraverso l'utilizzo di una piattaforma comune a tutte le Casse lombarde. Inoltre i due Enti stanno procedendo ad una ulteriore azione di contrasto del fenomeno della contraffazione del DURC in considerevole aumento nell'ultimo periodo.

«Anche in un momento delicato come questo, pur se con molta fatica – ha detto Angelo Marchesi, presidente di Edilcassa - cerchiamo di mantenere lo standard qualitativo per le imprese e i lavoratori associati».

Per Gabriele Mazzoleni, vice presidente di Cassa Edile, è importante, comunque, che «i lavoratori siano garantiti sulla sicurezza anche nei periodi di maggiore crisi come questo». E Duilio magno, suo omologo in Edilcassa, sottolinea come «la crisi non debba favorire i furbi. Perciò, grazie alle Casse, possiamo garantire maggiore attenzione alle regole».

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