Piano Ubi, valanghe di richieste:
Si punta a pensione e part-time

Il quadro è già sufficientemente chiaro: i 650 esuberi volontari previsti dall'accordo sul piano di riorganizzazione di Ubi Banca sono stati ampiamente superati dalle domande (quasi 900), tanto che la banca ha già inviato la lettera ai dipendenti eccedenti.

La situazione non è ancora definita del tutto perché ci sono ancora alcuni giorni utili per la presentazione delle domande, ma il quadro è già sufficientemente chiaro: i 650 esuberi volontari (per pensionamenti e prepensionamenti) previsti dall'accordo sul piano di riorganizzazione di Ubi Banca firmato il 29 novembre (ad eccezione della Fisac) sono stati ampiamente superati dalle domande (quasi 900), tanto che la banca ha già inviato la lettera ai dipendenti eccedenti spiegando che la domanda non può essere accettata (la precedenza va a chi è più vicino alla pensione).

«È un dato importante - commenta Paolo Citterio (Fabi) - perché da una parte dimostra l'apprezzamento dei lavoratori per l'accordo sottoscritto, dall'altra perché, avendo raggiunto e anzi superato il tetto delle 650 unità, scattano in questo modo le assunzioni previste dall'intesa».

Il dato ha un po' spiazzato - ma non in senso negativo - gli stessi sindacati. Tanta voglia di pensione? «Più che altro - risponde Citterio - c'è il desiderio di mettersi al sicuro, dato che il contesto economico e pensionistico è caratterizzato da grande incertezza».

In quasi tutti gli istituti del gruppo Ubi, le richieste hanno superato i tetti previsti dall'accordo, a cominciare dalla Banca Popolare di Bergamo (200 domande quando gli esodi previsti erano 106) e dal Banco di Brescia (anche qui si sarebbe raddoppiato).

Leggi di più su L'Eco di martedì 8 gennaio

© RIPRODUZIONE RISERVATA