Cassa per 669 all'Italcementi
accordo ratificato al ministero

Per l'Italcementi è stato ratificato l'accordo al ministero. In cassa andranno fino ad un massimo di 669 persone. Confermato un sostegno al reddito di 550€ e welfare contrattuale fino a 1.000 per i figli a carico.  Non chiuderanno i siti di Monselice, Broni e Trieste.

A Roma, negli uffici del Ministero del Lavoro, stata ratificata l'intesa tra sindacati e Italcementi per il ricorso alla cassa straordinaria per ristrutturazione dal 1° febbraio 2013 al 31 gennaio 2015 per un numero massimo di 669 lavoratori.

L'accordo riguarderà dunque quattro persone in più rispetto a quanto annunciato nei giorni scorsi (665) per l'aggiunta di 4 lavoratori della cava di Pontassieve a Firenze).

Il 20 dicembre scorso nella sede del gruppo a Bergamo - scrivono i sindacati - si era tenuta una partecipatissima assemblea con circa 300 lavoratori, tra cui dipendenti della sede, ma anche di Itc e alcuni del Kilometro Rosso: era arrivato il mandato a trattare (con una sola astensione tra i votanti). Poi, negli ultimi giorni dell'anno, era arrivata la firma.

Per martedì è già in calendario a Bergamo un'assemblea dei lavoratori per spiegare nel dettaglio l'accordo (dalle 11 alle 12.30). Nello stabilimento di Calusco, invece, le assemblee si terranno lunedì 21 gennaio, la prima dalle ore 8.30 alle 10.00 e la seconda dalle 14.30 fino alle 16.00.

Nell'intesa ratificata oggi (come già nell'ipotesi di accordo) si prevede che, per chi supererà i tre mesi anche non continuativi di collocazione in cassa, l'azienda erogherà 550 euro al mese come sostegno al reddito e si farà carico di spese sanitarie e scolastiche dei figli dei lavoratori sospesi per più di 6 mesi fino ad un massimo di 1.000 euro.

Nell'accordo, lo ricordiamo, l'azienda si impegna a valutare la ripresa produttiva nei tre stabilimenti di Monselice, Broni e Trieste in relazione al mercato e, in particolare per Monselice, in rapporto anche alla pronuncia del Consiglio di Stato sulla legittimità di procedere alla costruzione di un nuovo impianto.

La rotazione dei lavoratori, si legge nell'intesa, avverrà in relazione alle fungibilità professionali sull'intero organico e alle esigenze tecnico organizzative: punto fondamentale, questo, dal momento che obbliga l'azienda ad applicare correttamente la rotazione.

All'indomani della firma dell'ipotesi i sindacati avevano commentato: «La vera sfida di questo difficile percorso sarà la nostra capacità di gestire e sfruttare ogni spazio possibile di ricollocazione interna ed esterna al gruppo, riqualificazione e incentivazione all'apertura di attività in proprio: questi saranno dal punto di vista strategico gli argomenti da realizzare (come definito dall'accordo, anche attraverso il lavoro di agenzie specializzate). Cogliamo come un importante segnale di cambiamento di modalità rispetto alla Cassa integrazione precedente anche l'importante capitolo della comunicazione dello svolgimento dell'ammortizzatore da parte dell'azienda, argomento di difficile gestione nel passato e che in questo accordo trova una nuova condivisa modalità: Italcementi infatti dovrà fornirci tutte le informazioni necessarie e in maniera preventiva».

A livello locale è stato concordato che verranno attivati confronti tra le Rsu, assistite dalle organizzazioni sindacali, e l'azienda per definire necessità e modalità di ricorso alla cassa. Ogni 4 mesi, poi, a livello nazionale si terranno confronti per il monitoraggio mentre a livello locale incontri su richiesta delle parti.

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