Jannone: «Massimo rispetto
La battaglia legale non è finita»

«A pochissime ore dall'inizio dell'assemblea di Ubi Banca - si legge in un comunicato diffuso venerdì pomeriggio da Giorgio Jannone - il Tribunale di Bergamo ha dichiarato la propria incompetenza funzionale in favore della sezione specializzata in materia di imprese del Tribunale di Brescia, sulla base di una modifica legislativa definita dallo stesso presidente del Tribunale “recentissima”.

Accogliamo tale decisione con il massimo rispetto e senza particolare sorpresa, comunicando sin da ora che le tematiche affrontate nel ricorso costituiranno il cardine delle azioni giudiziarie che andremo a formalizzare sia presso la indicata Sezione Speciale di Brescia sia in sede di motivata richiesta di annullamento della validità dell'ormai prossima assemblea dei soci».

«Nel contempo - aggiunge Jannone - la Consob ha imposto ad Ubi Banca la consegna di copia di tutta la documentazione oggetto di contestazione, documentazione che è quindi in custodia sotto il diretto controllo di detta istituzione di tutela».

E ancora: «Le controparti (Ubi Banca – Lista del Consiglio uscente e Lista “Ubi, banca popolare!”) hanno inoltre confermato, nelle loro memorie di costituzione, le violazioni paventate e, seppure cercando di attenuarne la valenza, hanno dato conferma  della presenza di deleghe in bianco, di certificati sostituiti con equipollenti, di date e luoghi connessi alle firme di sottoscrizioni “sanati” successivamente. Nel merito risultano quindi avvalorate e confermate tutte le tesi esposte nel ricorso dello scrivente. E, soprattutto, a differenza di quanto affermato da Ubi Banca nel suo comunicato, il provvedimento emesso nulla dice, né del resto potrebbe fare altrimenti non essendo entrato nel merito, circa la successiva definizione del giudizio, lasciando quindi impregiudicata ogni questione. Quanto alle spese di giudizio, e alla devoluzione delle stesse ad un Ente benefico, “tanto strillare di trombe per un poco ardire”. Siamo comunque ben lieti di contribuire alle necessità di un ente benefico».

«Domani - conclude Jannone - porteremo, sin dai primissimi interventi in assemblea, al  centro del dibattito l'argomento della segretezza del voto che, come richiesto dalle rappresentanze dei lavoratori, deve essere oggettivamente garantita, senza alcuna possibile forma di controllo. Ancor più grave che la dichiarata tracciabilità del voto sia gestita da una società esterna, per giunta scelta, e quindi pagata, con criteri opinabili e non formalmente comunicati, dai vertici uscenti della banca».

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