Crisi alla Ravani di Costa Volpino
A rischio 57 posti di lavoro

È pesante la situazione alla Ravani Pietro Srl, azienda con 57 dipendenti, che ha comunicato nelle settimane scorse alle organizzazioni sindacali la grave situazione economica aziendale che impedisce di fatto la tranquilla continuazione dell'attività.

È pesante la situazione alla Ravani Pietro Srl, azienda che opera nel settore delle valvole e raccorderie per il settore termoidraulico, con 57 dipendenti. A seguito della crisi di mercato e del peggioramento dei conti aziendali, l'azienda ha comunicato nelle settimane scorse alle Organizzazioni Sindacali la grave situazione economica aziendale che impedisce di fatto la tranquilla continuazione dell'attività ipotecando così il futuro industriale ed occupazionale per i 57 dipendenti attualmente in carico e già interessati dalla presenza di 1 anno di cigs con scadenza al 31 settembre 2013.

L'azienda ha avviato trattative con alcuni imprenditori operanti nel settore, trattative tese all'acquisizione di almeno parte delle attività ed al mantenimento di parte dell'occupazione, ma dalle recenti informazioni aziendali ad oggi non vi sono ancora certezze; da qui la possibilità concreta di una messa in liquidazione della Ravani Pietro Srl.

Le Organizzazioni Sindacali hanno aperto con l'azienda un negoziato a sostegno dell'ipotesi di cessione e trasferimento delle attività, per consentire agli eventuali futuri soggetti imprenditoriali di creare le condizioni necessarie ad operare una profonda riorganizzazione aziendale e scongiurare il pericolo di una totale cessazione dell'azienda.

La FIM CISL, che pure da tempo ha evidenziato la situazione di gravità presente in azienda, “ritiene possibile il rilancio della Ravani Pietro Srl solo con un progetto di carattere industriale che salvaguardi il più possibile reddito e occupazione e che passi anche attraverso rinnovate relazioni industriali di tipo partecipativo in grado di promuovere investimenti, efficienza, produttività e qualità e garantire così redditività e ritorno all'utile aziendale. A tale progetto – dichiara Alessandro Poni, della segreteria della FIM di Bergamo - devono contribuire tutti i soggetti in campo, dai Sindacati al sistema bancario e delle forniture oltre ovviamente agli attuali azionisti ed ai potenziali acquirenti a cui chiediamo uno sforzo in termini di ricerca di un accordo non impossibile. Abbiamo richiesto un incontro urgente all'azienda, ad oggi senza risposta alcuna, al fine di delineare il quadro della situazione e le azioni necessarie ad una positiva soluzione della situazione, per non assistere impotenti – conclude Poni - alla fine di una esperienza industriale presente sul nostro territorio da oltre 50 anni”.

Anche la Uil è intervenuta in merito alla grave situazione della Ravani.
Emilio Lollio della Uil di Bergamo a questo proposito concorda con la presa di posizione espressa dalla Cisl e nel contempo aggiunge che "oltre a cercare un'intesa, un accordo fra le parti interessate, è necessario sensibilizzare le istituzioni e in primis l'Amministrazione Comunale di Costa Volpino, affinché si attivino nella ricerca di una soluzione a favore dei lavoratori".

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