Trinketto sbarca in Russia e Cina
Il successo parte da Fara d'Adda

«Trinketto» - la bibita zuccherata per i più piccoli che è una sorta di rosolio che ha fatto strada sugli scaffali di bar e latterie - è sbarcato quest'anno, con dei corner shop dedicati, anche in Russia e Cina, con un occhio di riguardo a Sudamerica e Usa.

«Trinketto» - la bibita zuccherata per i più piccoli che è una sorta di rosolio che ha fatto strada sugli scaffali di bar e latterie - è sbarcato quest'anno, con dei corner shop dedicati, anche in Russia e Cina, con un occhio di riguardo a Sudamerica e Usa.

Proprio negli States la Casa del Dolce di Fara d'Adda punta a ritagliarsi una fetta di mercato. Al momento la catena di negozi Walmart sta testando il prodotto. Ma come è nato?

Lo chiamavano «ol Laica», perché di lavoro faceva il rappresentante per la nota casa piemontese produttrice di cioccolato. Finché il cioccolato, sotto forma di uova di Pasqua e boeri, non ha iniziato a produrselo da sé. È iniziata così l'avventura di Enrico Castellazzi, fondatore - all'inizio degli anni Cinquanta - della Casa del Dolce di Fara Gera d'Adda, nata come piccolo laboratorio artigianale di dolciumi e oggi esportatrice dei suoi prodotti se non in tutto il mondo, in buona parte di esso.

Commercializzato con il marchio «Dolcetto», è un prodotto che piace molto ai bambini: aromatizzato ai gusti bubble-gum, cola, anguria, ciliegia e fragola, si distingue per la sua caratteristica confezione. Non più in vetro, la bottiglietta - rigorosamente composta da tre sfere - dagli anni '70 è in plastica colorata e richiama esplicitamente la forma di un biberon.

Tutto su L'Eco di Bergamo dell'11 settembre

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