Bancari: in sciopero il 90 %
«Un forte messaggio all'Abi»

Altissima adesione, 90% circa secondo le stime sindacali, allo sciopero nazionale dei bancari. A Bergamo e provincia questo ha comportato la chiusura di molti sportelli e di filiali (il 92%) e la quasi totalità degli ingressi delle sedi cittadine dei principali istituti di credito.

Altissima adesione, 90% circa secondo le stime sindacali, allo sciopero nazionale dei bancari. A Bergamo e provincia questo ha comportato la chiusura di molti sportelli e di filiali (il 92%) e la quasi totalità degli ingressi delle sedi cittadine dei principali istituti di credito.

Creando anche qualche disagio alla clientela che intendeva fare operazioni. Le principali banche cittadine confermano la quasi totalità dell'adesione allo sciopero nelle filiali, contestando invece una minor adesione nella sede direzionale.

Schierati davanti agli ingressi dei principali istituti di credito dalle 7,45 del mattino, i delegati sindacali di Fabi, Fiba-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca-Uil e Dircredito hanno voluto testimoniare lo scontento di una categoria a cui l'Abi ha disdettato con largo anticipo il contratto che non sarà più vigente dal primo luglio 2014.

“Quello di oggi è stato uno sciopero contro l'egoismo di banchieri e manager e per indurre Abi a fare un passo indietro dopo la disdetta del contratto collettivo nazionale di Lavoro”. Lo ha detto Mina Nava, segretaria generale provinciale della FISAC-CGIL, fornendo alcuni dati sull'adesione alla mobilitazione a Bergamo e in provincia.

Che aggiunge: “Ad esempio in UBI oltre il 90% dei lavoratori ha incrociato le braccia, la stessa percentuale ci risulta essere stata raggiunta in Unicredit e in Intesa San Paolo. Il 92% di adesione è stato toccato in BNL, mentre per Credito Bergamasco le assenze totali sono state pari al 94%, di cui il 71% espressamente per lo sciopero. La categoria dei bancari non scioperava unitariamente da tredici anni. Con queste percentuali di adesione, i bancari dimostrano di essere pronti alla lotta per difendere il contratto nazionale, il fondo di solidarietà e contro i tagli all'occupazione con cui Abi ed i banchieri vogliono fare pagare la crisi generale in corso. Il messaggio ad Abi è stato mandato, non ci fermeremo”.

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