Nembro: la Comital chiude
senza lavoro i 97  dipendenti

Cessazione delle attività produttive a Nembro e conseguente apertura immediata della procedura di mobilità per tutti i 97 lavoratori dello stabilimento. È questa la «doccia fredda» che ha investito venerdì mattina i rappresentanti sindacali dei lavoratori della Comital di Nembro nel corso dell’incontro avuto con la direzione aziendale.

Un colpo inaspettato, che ha portato immediatamente la Rappresentanza sindacale unitaria e i responsabili di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil a convocare a cavallo dell’ora di pranzo un’assemblea immediata che ha coinvolto circa tre quarti degli addetti in forza. Rispetto alla decisione aziendale, il fronte sindacale ha chiesto i ritiro della procedura di mobilità e la disponibilità da parte dell’azienda di gestire la situazione con tutti gli ammortizzatori sociali del caso.

La decisione annunciata da Comital chiude un biennio in cui la società ha provato (anche con la piena collaborazione dei lavoratori) un rilancio delle attività produttive nel sito della bassa Valle Seriana. Dopo l’informativa veloce di ieri pomeriggio, lunedì i sindacati hanno convocato una nuova assemblea di fabbrica: «Faremo il punto a mente fredda in vista del vertice con l’azienda che si svolgerà poi venerdì prossimo - conclude Giancarlo Carminati, della Fim Visl Bergamo -. Nel frattempo i lavoratori hanno deciso di proseguire con la mobilitazione dello sciopero di mezz’ora al giorno che abbiamo avviato qualche settimana fa proprio per portar l’azienda al tavolo del confronto. Ci attiveremo anche con le istituzioni locali per coinvolgere il territorio rispetto a questa nuova situazione di crisi che si è venuta delineando in Bergamasca».

«Dopo aver promesso investimenti – commenta Giuseppe Benigni, consigliere regionale del Pd –, il gruppo Mc, proprietario della Comital Spa e capitanato da Carlo De Benedetti, sembra deciso a centralizzare la produzione in fabbriche piemontesi, sacrificando lo stabilimento di Nembro. Dopo decenni nei quali i lavoratori dello stabilimento bergamasco hanno dimostrato sempre la loro disponibilità e il loro impegno ad aumentare la produttività, si vorrebbe sacrificarli perché la proprietà e il suo gruppo dirigente preferiscono sostituire a un serio progetto di rilancio industriale una strategia di ridimensionamento del gruppo stesso, mentre la collocazione della produzione non presenta particolari problemi, soprattutto dopo la riduzione già avvenuta alla fine del 2008 con l’uscita volontaria di 15 lavoratori».

Il consigliere del Pd si farà promotore nei prossimi giorni di un’audizione della Commissione consiliare regionale Attività produttive e dell’assessore all'Industria Romano La Russa con le organizzazioni sindacali e la proprietà della Comital Spa, affinché Regione Lombardia cerchi in qualsiasi modo di evitare la chiusura della fabbrica.«Mi sembra utile ricordare – afferma Benigni – che la Val Seriana è una delle zone della provincia di Bergamo più colpite dalla crisi economica e che l’ulteriore chiusura di uno stabilimento si inserirebbe in un contesto occupazionale già fortemente critico».

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