A2A, caos all'assemblea
Ci si rivede il 3 giugno

Un’assemblea A2A piena di colpi di scena quella che si è tenuta venerdì a Brescia, anche perché all’ordine del giorno c'era la revoca del consiglio di sorveglianza presieduta da Renzo Capra. Ma il presidente dimissionato dai Comuni di Milano e di Brescia lo scorso 9 aprile per il «venire meno del rapporto di fiducia» gioca all’attacco. E in primo luogo fa notare che la lista per il nuovo consiglio di sorveglianza presentata dai Comuni di Milano e di Brescia, ai sensi dell’articolo 20 dello statuto, «non poteva essere presentata» perché era stata emessa una sentenza di fallimento che riguarda il candidato Bruno Caparini.

Poi, Capra rileva il mancato deposito presso il registro delle imprese di Brescia dell’integrazione al patto di sindacato tra i Comuni lo scorso 9 aprile, proprio in occasione della revoca del consiglio di sorveglianza. «In virtù di ciò, anche in ragione della perizia stesa dall’illustre professor Roberto Sacchi - conclude Capra - i soci Comuni di Milano e di Brescia non possono partecipare al voto».

I Comuni, spiazzati, chiedono una pausa: i legali dello studio Bonelli Erede Pappalardo e il direttore generale del Comune di Milano, Giuseppe Sala, decidono di ricorrere all’articolo 2374 del codice civile, secondo il quale un terzo dei soci può chiedere il rinvio dell’assemblea per approfondire temi all’ordine del giorno di cui non erano a conoscenza. I soci di Atel chiedono di votare almeno sulla distribuzione del dividendo - essendo comunque l’assemblea validamente costituita (ai Comuni di Milano e di Brescia è stato tolto soltanto dopo il diritto di voto), mentre Zuccoli, a margine dell’assemblea, si dice «sconcertato per l’assoluta mancanza di buon senso nella gestione dell’assemblea». «Non si è mai vista una cosa del genere per una società quotata», aggiunge Sala. Ma Capra continua a ribadire che si «assume tutte le responsabilità» di quanto sta accadendo. Alla fine, tra interventi di azionisti minori e consultazioni convulse, Capra cede: «Sono tra due fuochi e ci sto benissimo, mi dispiace non dare il dividendo agli azionisti». E così concede il rinvio dell’assemblea e si allontana. L’assemblea riprenderà mercoledì 3 giugno alle ore 10, ma gli interrogativi restano.

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