Lombardia, si fermano i prezzi
ma Bergamo resta la più cara

Se Lodi è la provincia più economica della Lombardia per quanto riguarda la spesa al supermercato (-6,6% rispetto alla media lombarda), quella di Bergamo e di Varese sono le più care, con un +4,2% e un +4,3% rispetto al dato regionale. Bergamo è anche il capoluogo dove si è registrato l'aumento della spesa più elevato nel corso di un anno: +4,9%. Sotto la media lombarda (+,2,5% in un anno), invece, si confermano virtuose con aumentio più contenuti Monza, Milano e Cremona (+1,1%).

E' quanto emerge dalla Rilevazione dei prezzi di alcuni beni e servizi di largo consumo a Monza - realizzata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza con il coordinamento scientifico di Ref-Ricerche per l’economia e la finanza, presentata oggi nella sede della Camera di commercio di Monza e Brianza.

Dalla rilevazione risulta che in Lombardia cala l’inflazione e rallenta la crescita dei prezzi degli alimentari, fermandosi a +2,5% in un anno: le famiglie lombarde si ritrovano così in tasca 10 Euro in più.

Ma a Monza e a Milano la spesa per il carrello si ferma a +1,1%. E le famiglie monzesi e milanesi si ritrovano con circa 35 Euro in più nel portafoglio. E un sabato d’estate costa a una famiglia lombarda di quattro persone 95,23 Euro, compresi anche alcuni “vizi” come la colazione al bar, il taglio di capelli, l’ingresso in piscina e la cena in pizzeria. La spesa per il sabato estivo sale a Varese (100,80 Euro) e scende a Bergamo (93,74 Euro) mentre una famiglia monzese spende 94,79 Euro. L’ingresso in piscina è più conveniente a Monza e Brescia (4,50 Euro) e il corso di nuoto a Cremona (107,16 Euro). Poi Brescia conviene per la tariffa mensile del nido (190,37 Euro) e Cremona per la retta in una casa di cura (1.433,19 Euro). Il taglio dei capelli da donna è economico a Varese. Infine il carrello della spesa conviene riempirlo a Lodi, dove costa il 6,6% in meno rispetto alla media lombarda.

Un tuffo in piscina a Brescia e a Monza costa in media 4,50 Euro mentre l’ingresso nelle piscine di Bergamo è più caro: 5,20 Euro. Il corso di nuoto invece più economico a Cremona (107,16 Euro) e decisamente più caro a Bergamo (189,74).

Prendersi cura dei figli è meno caro a Brescia con una retta mensile dell’asilo nido comunale di 190,37 Euro mentre è più costoso a Bergamo (289,72). Invece la cura degli anziani in strutture accreditate con il Servizio Sanitario Nazionale è più conveniente a Cremona (1.433,19 Euro al mese) contro 2.009,45 Euro a Varese.

Il parrucchiere per signora è economico a Varese, dove il taglio capelli donna costa 14,47 Euro, mentre a Brescia è di 17,60. Per i tagli maschili meglio andare a Bergamo (15,39 Euro).

Le consumazioni al bar aumentano soprattutto a Como e Brescia che si confermano tuttavia i capoluoghi più economici (rispettivamente -8,2% e -2,7% rispetto alla media lombarda). Minori gli aumenti a Varese, Cremona e Monza, dove i prezzi erano già superiori alla media.

Il carrello della spesa Lodi è la provincia più economica della Lombardia per la spesa (-6,6% rispetto alla media lombarda), seguita da Como (-5,8%) e Lecco (-5,2%). Pavia, Brescia e Cremona sono in media lombarda. Bergamo e Varese sono le più care (rispettivamente +4,2% e +4,3%). Il capoluogo orobico è anche quello dove si è registrato l’aumento della spesa più elevato (+4,9% in un anno). Sotto la media lombarda (+2,5% in un anno) si confermano “virtuose” con aumenti più contenuti Monza, Milano e Cremona (+1,1%).

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