No a fusione con Ciments
 «Italcementi resta protagonista»

Abbandonato il progetto di fusione tra Italcementi e Ciments Francais. Lo hanno annunciato le due società diffondendo sabato pomeriggio una nota comune. «Italcementi e Ciments Francais - si legge - comunicano che non si sono realizzate le condizioni stabilite in data 26 giugno dai rispettivi Consigli di Amministrazione per dar corso alla progettata fusione tra le due società».

Si è infatti «ritenuto che le richieste avanzate dal gruppo di investitori istituzionali americani che hanno sottoscritto i titoli di debito (notes) emessi da Ciments Francais nel 2002 e nel 2006, per complessivi 500 milioni di dollari Usa, siano eccessive e inaccettabili dalle due società e non conformi alle finalità della fusione. Di conseguenza - conclude la nota - il progetto di fusione è stato abbandonato».

«Una scelta finanziaria di breve termine ha prevalso su una visione di lungo termine di un gruppo industriale internazionale che occupa le prime posizioni nel suo settore di attività a livello mondiale. La divergente interpretazione di una clausola di un contratto stipulato da Ciments Francais con investitori istituzionali americani non ci ha consentito di raggiungere l'obiettivo della fusione».

Lo ha detto Carlo Pesenti, consigliere delegato di Italcementi, commentando l'abbandono del progetto di fusione fra Italcementi e Ciments Francais. Per Pesenti «malgrado il parere confortante degli advisor legali americani abbiamo preferito non avviare una litigation con i note holders statunitensi perché un'operazione così complessa come una fusione transfrontaliera deve essere realizzata secondo un calendario stringente che non consente i lunghi tempi del contenzioso. Non rinegoziavamo un prestito - il gruppo non ne ha alcun bisogno -, ma avevamo l'obiettivo di ricomporre la divergente lettura di una clausola contrattuale. Ci attendevamo per questo un mutuo senso di responsabilità; responsabilità e condivisione del progetto che abbiamo riscontrato nel resto del mondo finanziario e bancario italiano e internazionale. Il confronto con alcuni note holders americani - ha aggiunto - è invece stato lungo e defatigante; ogni nostra proposta per trovare una soluzione economicamente in linea con le finalità della fusione è stata oggetto di continui rilanci, giorno dopo giorno, alla ricerca di una vantaggio finanziario immediato e sempre più elevato».

«Le espressioni di interesse positive riscontrate nella maggioranza dei detentori delle notes emesse nel 2002 e in larga parte dei 25 detentori dell'emissione 2006 non sono state sufficienti ad esprime una maggioranza congiunta adeguata al raggiungimento di un consenso globale. Il calendario della fusione - prosegue Pesenti - non prevedeva ulteriori spazi temporali per la negoziazione e a questo punto abbiamo dovuto abbandonare il progetto. Ora valuteremo con serenità, insieme ai nostri advisor legali, le eventuali iniziative da intraprendere. Italcementi e Ciments Francais godono del livello più elevato di rating sul debito nel settore del cemento tra i grandi gruppi internazionali a riprova di una solida posizione economica e patrimoniale. È parso quindi inaccettabile e ingiustificato ottemperare a richieste che non hanno alcun riscontro con il nostro rating e la nostra solidità. Assecondare tali pretese sarebbe stato penalizzante per gli azionisti, discriminante per gli altri creditori e in totale contrasto con le finalità della fusione volte a preservare le nostre risorse per affrontare adeguatamente la crisi e per guardare con fiducia alle possibilità di crescita. La fusione, come è sempre stato chiaramente dichiarato al mercato, non contemplava significativi e immediati benefici economici, ma si poneva l'obiettivo di realizzare una struttura organizzativa più rapida ed efficace. Questo rimane l'obiettivo che perseguiremo fin da domani anche attraverso differenti progetti e programmi alternativi per un ulteriore efficientamento della struttura gestionale e operativa».

«Ribadisco che considero l'atteggiamento dei note holders assolutamente non lungimirante. Allo stesso tempo devo riconoscere la grande attenzione posta al progetto dalle autorità di mercato e dalle istituzione italiane e francesi a cui va il mio ringraziamento per la tempestività e la profondità con la quale hanno esaminato e consentito di sviluppare, per quanto di loro competenza, un progetto innovativo per il mercato finanziario europeo. La fusione tra Italcementi e Ciments Francais - conclude Pesenti - sarebbe stata infatti la prima operazione transfrontaliera tra Italia e Francia avviata sulla base della recente normativa Comunitaria. La dedizione e l'impegno del management e dei consulenti, il supporto delle banche partner del Gruppo, è stata straordinaria e non si è giunti oggi al risultato finale solo a causa di ingiustificabili pretese di pochi. Guardiamo avanti, certi che il Gruppo Italcementi continuerà ad essere un protagonista mondiale nel settore dei materiali da costruzione».

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