Fiom-Cgil contro gli altri sindacati
Presentata una nuova piattaforma

«Sono state Fim e Uilm a rifiutare la piattaforma unitaria sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici, non certo noi, anche perché il contratto vigente - sottoscritto anche da Fim-Cisl e Uilm-Uil - scade a fine anno solo per la parte economica mentre per la parte normativa arriva fino al 2011». Maurizio Landini, della segreteria nazionale Fiom-Cgil, parlando al consiglio generale della Fiom bergamasca, ribalta quella che è l’accusa rivolta ai metalmeccanici Cgil, e cioè di avere voluto lo «strappo» sul contratto.

La responsabilità di un eventuale e probabile accordo separato è dunque tutta addossata sulle spalle dei metalmeccanici Cisl e Uil. «Peccato - aggiunge Landini - perché una piattaforma unitaria ci avrebbe permesso di affrontare l’attuale gravissima situazione di crisi senza elementi di lacerazione».

Per la Fiom nazionale, di fatto i sindacati rivali hanno dato disdetta ad un contratto nazionale dei metalmeccanici che scade fra due anni e mezzo e che è stato sottoscritto pure da loro: «Ma non è un bel gesto - continua Landini - perché il contratto nazionale non è di loro proprietà, ma è di tutti i lavoratori che nel febbraio 2008 l’hanno votato con un referendum».

Di fronte al rifiuto della piattaforma unitaria da parte di Fim-Cisl e Uilm-Uil - continua ancora Landini - la Fiom-Cgil ha deciso di presentare una propria piattaforma che chiede però solo di rinnovare per il prossimo biennio la parte economica, dato che quella normativa sarebbe ancora in vigore fino al 2011».

La richiesta economica della Fiom è di 130 euro di aumento per il terzo, quarto e quinto livello, che dovrebbe salvaguardare il potere d’acquisto reale delle retribuzioni, facendo crescere gli stipendi più bassi. Ma l’aumento va esteso anche ai lavoratori in Cassa integrazione e deve essere detassato. In più la Fiom chiede a Federmeccanica di attuare il blocco dei licenziamenti per due anni per tutti i lavoratori compresi i precari, ricorrendo agli ammortizzatori sociali, contratti di solidarietà compresi.

Non manca il pepe nella polemica con gli altri due sindacati dei metalmeccanici, dato che - dice ancora la Fiom - «la Fim e la Uilm hanno deciso di chiedere un aumento di 113 euro al quinto livello scaglionati su tre anni quando con l’ultimo accordo erano stati ottenuti 127 euro su due anni e mezzo. È la richiesta più bassa della storia dei metalmeccanici da quando c’è l’euro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA