Industria e servizi: in Bergamasca
quasi seimila lavoratori in meno

Il sistema Informativo Excelsior (realizzato a livello nazionale da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro e basato su un’indagine annuale che ha coinvolto circa 100mila aziende del settore privato extra agricolo con almeno un dipendente) stima per l’intero anno 2009 in provincia di Bergamo una riduzione del lavoro dipendente nell’industria e nei servizi di 5.750 unità sullo stock di fine 2008 con una variazione percentuale negativa del -2,1%. Le previsioni dei quattro anni passati erano state sempre positive con valori medi annui compresi tra 0,6 e 0,8.

La flessione attesa in provincia è più intensa sia rispetto al dato previsivo nazionale (-1,9% pari a quasi 213mila dipendenti in meno) che a quello della Lombardia (-1,5% con un saldo di -38.650). La previsione sull’anno 2009 delle imprese risale al periodo aprile/maggio di quest’anno e risente del contraccolpo occupazionale indotto dalla crisi internazionale, più intenso nell’industria in senso stretto - dove si prevede un saldo occupazionale a fine anno di -3.320 dipendenti pari al -2,5% - ma che riguarda anche le costruzioni, dove il saldo previsto è -770 (-2,3%) e gli altri servizi (-1.690, pari al -2,2%).

Nel commercio invece il saldo è marginalmente positivo (+0,1%) Il dato incorpora la riduzione dell’occupazione già determinatasi nei primi mesi dell’anno, ma contenuta grazie al largo impiego degli ammortizzatori sociali, e una previsione, inevitabilmente imprecisa, degli effetti complessivi della crisi in termini di stock di dipendenti a fine anno.

L’indagine nazionale ipotizza una variazione occupazionale in Italia sul dicembre 2008 di -1% a fine giugno 2009, -1,7% a settembre e, con relativa stabilizzazione nel corso dell’ultimo trimestre, -1,9% a fine anno. L’indagine Excelsior per definizione non considera il contributo occupazionale della nati-mortalità d’impresa – in tempi di crisi generalmente negativo – né l’evoluzione del lavoro indipendente e pubblico e dell’occupazione nel settore agricolo, oggetto di un’indagine distinta.

L’incidenza della crisi a Bergamo è marcata, oltre che nell’industria manifatturiera, la più esposta alla caduta della domanda internazionale, nell’artigianato - il saldo occupazionale dell’artigianato bergamasco è previsto a -1.170 dipendenti a fine 2009 con un calo medio del -2,7% ( -2,4% a livello regionale) - e nelle imprese minori: la flessione occupazionale prevista è di -3,5% nelle imprese con meno di 10 dipendenti , -1,1% per quelle tra 10 e 49 dipendenti, -1,9% per le imprese con oltre 50 dipendenti.

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